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Quattrocase il 16 attende la rugiada di San Rocco: tra documenti antichi, misteri e filòs

Verità o fake news? Il problema non si pone, se il risultato è a fin di bene: convincere cioè la popolazione di Quattrocase, subito dopo Ferragosto, a ritrovarsi faccia a faccia, regalandosi un vecchio filòs perduto nel tempo.

Nella foto i due documenti: verità o leggenda?

QUATTROCASE (CASALMAGGIORE) – Che c’azzeccano una lettera scritta in inglese giunta dall’Università del Michigan, Stati Uniti, e un documento vergato in latino contenuto presso l’Archivio di Mantova, risalente al 1515, con la piccola frazione casalese di Quattrocase? Soprattutto, cosa hanno a che spartire con San Rocco e la tradizione della “rugiada curativa”, meno nota di quella di San Giovanni Battista, che cade il 24 giugno, ma che dalle parti di Quattrocase vogliono riscoprire?

L’alone di mistero è stato creato per l’occasione da Costantino Rosa, dell’associazione Quattrocase è viva, in vista del prossimo 16 agosto, quando – subito dopo la tradizionale anguria ferragostana – a Quattrocase i residenti potranno ritrovarsi nel parchetto delle scuole proprio per prendere la rugiada. L’evento ha un programma molto semplice: alle 18.30 la messa alla chiesetta di San Rocco, restaurata negli ultimi tre anni per la ricorrenza del Centenario della Prima Guerra Mondiale, poi alle 20 del giorno che il calendario cristiano dedica appunto al Santo vissuto nel XIV secolo, via ai filòs, i racconti e le chiacchierate che un tempo animavano la nostra campagna e che via via si sono sempre più perduti, sostituiti molto spesso da una tecnologia spersonalizzante.

La simpatica locandina specifica che chi vuole può gustare pizza e bevande varie, a pagamento, mentre la rugiada si può prendere gratis. Ma, battute a parte, torniamo pure al mistero: pare infatti che il documento arrivato dall’Università del Michigan e quello scritto in latino ritrovato a Mantova, nel quale si parla anche delle altre frazioni di Casalbellotto, Fossacaprara e Valle, oltre che della vicina Sabbioneta, contengano entrambi la certificazione delle proprietà curative di questa particolare rugiada. Tutto vero, esagerazione voluta o alone di misticismo quasi da santoni? Sì, insomma, per riprendere quella pubblicità che oggi sta spopolando: verità o fake news? Il problema non si pone, se il risultato è a fin di bene: convincere cioè la popolazione di Quattrocase a ritrovarsi faccia a faccia, regalandosi un vecchio filòs perduto nel tempo.

G.G.

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