"Scrutatori disoccupati? Prassi
già in essere, dalla minoranza
polemiche strumentali"
Dopo una campagna elettorale caratterizzata da una ridda di menzogne che, in verità, non ha scalfito l’opinione dell’elettorato sanmartinese e dopo aver preventivato la catastrofe su tutti i fronti nel Comune, a due mesi dalle votazioni, l’opposizione prosegue nello stile che l’ha caratterizzata trovando una nuova battaglia che risolverà tutti i problemi della cittadinanza: gli scrutatori a San Martino devono essere disoccupati o studenti! Orbene, se da un lato mi voglio sottrarre ad una sterile lotta nel fango mi corre l’obbligo rendere l’interpretazione autentica di quanto esposto in consiglio comunale, per ben tre volte in altrettanti modi diversi. Rispondo, pertanto alla collega Salomoni, ed al di lei ghostwriter, per smentire la mia presunta avversione nei confronti dei disoccupati e degli studenti e contestare quanto indicato nella missiva. La materia elettorale è disciplinata dalla legge ed effettivamente la maggioranza è intenzionata a valutare, ovviamente se possibile legalmente, una modalità applicativa particolare tenuto conto delle criticità riscontrate negli scorsi anni nel reperire scrutatori disposti al servizio.
La legge, e non Pasetti o l’opposizione, stabilisce che la commissione elettorale debba scegliere solamente quali scrutatori i nomi presenti in un registro comunale senza scadenza nel quale i cittadini chiedano di essere inseriti. Da sempre vengono preventivamente chiamati da maggioranza e opposizione i disoccupati o gli studenti presenti nel registro, per una prassi non regolamentata. Quindi quanto chiede l’opposizione è già in essere. Capita, tuttavia, che su decine di persone che vengano chiamate al servizio, anche in un’ottica di turnazione, la gran parte rifiuti. Il servizio elettorale è un impegno serio che deve rispondere ad un’esigenza di corretto svolgimento delle votazioni. Di conseguenza, è mia opinione che, oltre alla previsione di disoccupati e studenti, questi debbano essere affiancati da persone esperte e da giovani scrutatori al fine di permettere l’esperienza diffusa di un incarico fondamentale per la vita politico-sociale.
Al netto, pertanto, di fuorvianti e strumentali interpretazioni, pare opportuna una previa e seria valutazione del segretario comunale, dell’ufficiale di stato civile, personale, quale assessore alla partita, e della commissione statuto e regolamenti, della corrispondenza alla legge e della applicabilità pratica della proposta dell’opposizione. Sono felice che l’opposizione non veda più cataclismi che incombono sul Comune ed il solo problema sia ora una errata comprensione del pensiero del vicesindaco ma credo che il tema della disoccupazione nel nostro Comune sia un problema da affrontare con serietà senza vili strumentalizzazioni. Il servizio elettorale risponde ad una esigenza diversa dal doveroso aiuto che viene speso per la disoccupazione e la somma di 120 euro a consultazione elettorale rappresenta un palliativo a fronte di esigenze superiori.