Pere, anche a Viadana produzione in crescita, ma attenzione alta alla cimice asiatica
Risultati dunque positivi per gli oltre 630 ettari in produzione in provincia di Mantova, concentrati nel Basso mantovano (prevalentemente nei comuni di Ostiglia, Poggio Rusco, San Giovanni del Dosso, Carbonara di Po, Borgofranco sul Po, San Giacomo delle Segnate, Pegognaga e Viadana)
VIADANA – Per le pere si preannuncia una buona annata in termini di quantità e di qualità, con rese per ettaro mediamente in crescita del 20% e con punte anche del 40-50% sulle varietà precoci. È quanto afferma Coldiretti Mantova, in questa fase di avvio della campagna di raccolta, iniziata in questi giorni per la varietà William bianca e quasi conclusa nelle varietà precoci estive come Carmen e Santa Maria.
Risultati dunque positivi per gli oltre 630 ettari in produzione in provincia di Mantova, concentrati nel Basso mantovano (prevalentemente nei comuni di Ostiglia, Poggio Rusco, San Giovanni del Dosso, Carbonara di Po, Borgofranco sul Po, San Giacomo delle Segnate, Pegognaga e Viadana), che lo scorso anno hanno assicurato un raccolto vicino ai 165mila quintali, prevista in aumento nel 2018.
A frenare gli entusiasmi, purtroppo, è la presenza della cimice asiatica, che nei pereti del Mantovano ha danneggiato fino al 30% della produzione (destinata quindi alla produzione di succhi, con minore introiti), tanto che Coldiretti Mantova auspica che Regione Lombardia riapra al più presto il bando del Programma di sviluppo rurale per finanziare l’acquisto di reti di protezione anti-insetto.
“Al contrario di zone come il Trentino-Alto Adige o la Toscana, a Mantova le reti anti-insetto tutelano appena 25 ettari”, afferma Pier Paolo Morselli, agricoltore con 50 ettari a Ositglia, dei quali 9 destinati alla produzione di pere e mele. A frenarne l’utilizzo sono i costi in assenza di contributi pubblici, che si aggirano sui 15-20mile euro per ettaro in caso di “gabbia”, che copre tutto l’appezzamento e di 10-12mila per la copertura mono-filare, che può scendere a 7mila euro se le piante sono giovani.
In termini di resa, però, la raccolta sta andando “mediamente bene, con una buona produzione sulla varietà William, che presenta anche buone pezzature”, prosegue Morselli.
C’è attesa anche per Simone Grecchi, 25 anni, agricoltore di Borgofranco sul Po con 15 ettari a frutteto, quasi totalmente investiti per produrre pere, che vengono conferite alla Corma di San Giovanni del Dosso. “Abbiamo iniziato da tre giorni la raccolta della William bianca, che ha parametri qualitativi molto soddisfacenti e, dalla settimana prossima, cominceremo con la varietà rossa – racconta Grecchi -. Siamo contenti per l’avvio di stagione, che con le precoci Carmen e Santa Maria ci ha regalato una produzione di 150 quintali su mezzo ettaro, contro una media di 100 quintali. Un boom dovuto alle piogge primaverili e della prima parte dell’estate, che ha agevolato lo sviluppo della pianta, anche se qualche danno per colpa della grandine e delle trombe d’aria l’abbiamo subito”.
Il territorio, comunque, ha risentito della presenza della cimice asiatica che, in assenza di antagonisti naturali, riesce a sopravvivere e a proliferare. “Speriamo si apra il bando delle reti anti-insetto – dice il giovane imprenditore di Coldiretti Mantova – perché è l’unico strumento in grado di difendere le piante”.
Rimane l’incognita dei prezzi, per i quali è ancora prematuro sbilanciarsi. La partenza, comunque, è stata migliore a quella 2017.
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