International, il bilancio di Porzani e gli ultimi premi: "Qualità e numeri E un grazie agli sponsor"
Il Festival, domenica sera, si è concluso con l’assegnazione dei premi intitolati a Taras Gabora, docente di violino direttore artistico onorato del festival e del premio del pubblico, offerto da Lions Club Casalmaggiore e Inner Wheel.
CASALMAGGIORE – Una crescita ulteriore, nei picchi così come nel livello medio. La 22esima edizione del Casalmaggiore International Festival si è chiusa domenica con il concerto di gala a Palazzo Melzi dopo tre settimane e oltre 50 concerti complessivi. Il bilancio di Angelo Porzani, presidente dell’International, è col sorriso. A trentadue denti. “E’ stata l’ennesima grande soddisfazione, con la certezza che senza il Festival a Casalmaggiore non potremmo avere così tanti concerti di qualità. Mi riferisco agli eventi clou, come i concerti di apertura e chiusura, quello al Museo dl Violino e i due eccezionali con l’orchestra di Hong Kong e il coro di Auckland; ma non dimentico le tante trasferte nei gioielli più vicini a noi, spesso non conosciuti abbastanza. E devo dire che anche negli eventi ordinari, a Santa Chiara ad esempio, abbiamo avuto un aumento di pubblico. Senza perdere qualità, anzi”.
Qualità come parola chiave, dunque. E gratuità delle manifestazioni. All’International, per partecipare, non si paga. “E’ una nostra caratteristica, che abbiamo voluto mantenere negli anni senza mai cambiare – precisa Porzani – . E in questo senso il grazie agli sponsor non può mai terminare: li ho ricordati appositamente nel concerto dell’orchestra sinfonica di Hong Kong con una battuta scherzosa (“dite una preghiera perché abbiano lunga vita e buona salute” disse Porzani, ndr) che però sottendeva una grande verità”.
In aumento il pubblico, si diceva. “E la partecipazione: quando parliamo di edizione da record non usiamo un termine casuale. Centoventi studenti, ma anche più di cinquanta concerti e una buona presenza dei genitori dei ragazzi iscritti al Masterclass: io credo che Casalmaggiore abbia esaurito, in queste tre settimane, la sua capacità ricettiva proprio grazie al Festival. E i riscontri sono stati positivi sia da parte del pubblico che dei ragazzi e dei maestri che hanno partecipato: la soddisfazione è stata davvero a 360 gradi”.
Resta, come esempio clou del concetto appena espresso, la gioia del coro di Auckland dinnanzi alle oltre 300 persone che hanno affollato il Cortile di Santa Chiara: una cornice alla quale non erano abituati in Italia. “E’ stata, questa 22esima edizione, anche quella delle occasioni colte al volo, del “carpe diem” – spiega Porzani – . Sia i ragazzi neozelandesi sia quelli di Hong Kong erano impegnati in un tour nel nostro Paese: siamo stati pronti a intercettarli e da lì è partito tutto. Così siamo riusciti a portare all’interno del cartellone del festival qualcosa di diverso rispetto allo spartito più classico”.
Il Festival, domenica sera, si è concluso con l’assegnazione (con borse di studio) dei premi intitolati a Taras Gabora, docente di violino direttore artistico onorario del festival, e del premio del pubblico, offerto da Lions Club Casalmaggiore e Inner Wheel, associazioni con le quali l’International ha intessuto nell’ultimo anno una proficua collaborazione. I premi del pubblico sono stati assegnati a Vladimir Shan Hsin Chang (violino) e a Yuetong Wang (pianoforte); i premi Gabora, offerti proprio dal docente che li ha consegnati assieme al direttore artistico delle ultim edizioni Anne Shih e al musicologo Vittorio Rizzi, sono stati assegnati a Yena Lee (violino), Yuetong Wang (pianoforte) e Calvin Tai Shing Wong (violoncello).
Giovanni Gardani