Bigenitorialità, la minoranza chiarisce dopo il rinvio del voto in consiglio
"Accusare noi oggi di voler boicottare l’istituzione del registro è volutamente fuorviante, oltre a non corrispondere a verità. I nostri emendamenti sono stati apportati dopo attenta analisi del testo".
BOZZOLO – In merito alla polemica apparsa sulla stampa locale e sui social media circa il rinvio dell’approvazione del regolamento proposta dalla associazione Bigenitori, il gruppo di minoranza di Bozzolo interviene con una dichiarazione. “Appare del tutto incomprensibile tale polemica soprattutto alla luce delle modalità con le quali si è proceduto a portare all’attenzione del consiglio comunale il regolamento. Occorre precisare che, non essendo stata istituita una Commissione regolamenti, di regola presente negli Enti comunali che valuti preventivamente la corrispondenza dei regolamenti alla normativa, la sede istituzionale naturale di confronto è il consiglio comunale. Tale modalità è stata applicata per l’approvazione del regolamento della TARI per il quale, peraltro, l’apporto dell’opposizione con i suoi emendamenti è stato prezioso nel proporre sgravi importanti agli anziani residenti in casa di riposo. Per altri regolamenti il Sindaco di Bozzolo ha preferito convocare la capigruppo per discutere preventivamente all’approvazione eventuali emendamenti o chiarimenti, cosa che non è stata fatta in questa circostanza. Peraltro, il rinvio della votazione è una decisione del Presidente del Consiglio, ovvero del Sindaco Torchio, il quale è apparso in consiglio ben lieto di accogliere i nostri emendamenti”.
“Per tutte queste ragioni – prosegue la minoranza bozzolese – non si comprende oggi come lo stesso si sia lanciato nello scarica barile alle opposizioni del rinvio all’approvazione. Ugualmente non si comprende tanto clamore da parte di alcuni esponenti della Associazione difronte al rinvio dell’approvazione; ripetiamo, il rinvio, dato che nessuno dei consiglieri si è detto contrario al regolamento. Accusare noi oggi di voler boicottare l’istituzione del registro è volutamente fuorviante, oltre a non corrispondere a verità. I nostri emendamenti sono stati apportati dopo attenta analisi del testo e dopo aver interessato operatori del settore e legali che si occupano di diritto di famiglia e di diritti dei minori. Avendo rilevato alcune incongruenze con le leggi ordinarie in materia di diritto e privacy abbiamo chiesto l’adeguamento alla normativa vigente. Tale regolamento apre le porte a valutazioni amministrative su competenze e decisioni di pertinenza dei genitori stessi e dei Tribunali, anche specializzati. E’, pertanto doveroso che un’invasione di campo dei Comuni con registri non previsti dalla legge in ambiti così delicati debba richiedere una valutazione ampia e certosina al fine di evitare di creare conseguenze dannose ai bambini stessi e di responsabilità per gli operatori del Comune”.
“Certamente con un confronto preventivo – prosegue la minoranza – si sarebbero potuti ridurre i tempi di approvazione ma nessuno ha cercato un momento di confronto, al contrario tutto questo clamore suscita il dubbio che il confronto non si sia volutamente cercato. È doveroso precisare che il ruolo che è deputato al consigliere comunale, tanto di maggioranza quanto di opposizione, è quello di operare nell’interesse del Comune e non di rispondere alle esigenze particolari dell’uno o dell’altro richiedente. Il pressing da parte dell’uno e lo scarica barile a parte dell’altro non modificano il nostro atteggiamento responsabile e propositivo da sempre. Al contrario tutto questo baccano suscita il dubbio che qualcuno stia promuovendo una battaglia politica latente più che gli interessi del minore. Non si spiega altrimenti l’urgenza dell’approvazione quando allo stato attuale pochi Comuni hanno provveduto all’approvazione”.
“Per fugare ogni dubbio – conclude lo scritto – comunichiamo, inoltre, che siamo disponibili già il giorno seguente all’incontro con i capigruppo, invito peraltro non ancora pervenuto, a convocare un consiglio straordinario per l’approvazione del regolamento, ovviamente dopo aver fugato ogni dubbio di non violazione del regolamento al dettato normativo vigente. In difetto, la maggioranza potrà deliberare positivamente anche senza l’apporto dell’opposizione la quale non intende assumersi responsabilità di violazioni di legge o decisioni giudiziali”.
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