Politica

Punto Nascite Oglio Po, passa la versione soft. Discussione a porte chiuse

Il presidente del Consiglio Comunale Marco Micolo - essendo la discussione stessa legata a persone specifiche - ha voluto che la mozione fosse discussa a porte chiuse. E così è stato

CASALMAGGIORE – Non c’è stato molto da discutere, a parte qualche nota d’ ‘colore’. La mozione relativa al punto nascite dell’Oglio Po è passata – seppur emendata – con voto unanime del consiglio comunale. Il presidente del Consiglio Comunale Marco Micolo – essendo la discussione stessa legata a persone specifiche – ha voluto che la mozione fosse discussa a porte chiuse. E così è stato. Partiamo dunque dai due documenti, quello presentato da CNC e quello poi votato all’unanimità dal consiglio comunale, visto che la carta canta più d’ogni altra parola spendibile. Sono due documenti sostanzialmente differenti soprattutto nelle conclusioni, uno più duro, quello di partenza, uno più soft (quello finale). La versione ‘soft’ è stata proposta direttamente da CNC per consentire anche alla maggioranza, che aveva manifestato alcune perplessità, di votarla e discussa in una ‘veloce’ capigruppo prima di essere approvata. Questi i due testi.

“Il 6 giugno 2016 – si leggeva nella prima mozione di CNC – i dottori Camillo Rossi e Salvatore Mannino presentavano al Comitato Percorso Nascita regionale un ‘Progetto finalizzato alla richiesta di deroga alla chiusura del Punto Nascita del Presidio Ospedaliero Oglio Po. Il dottor Salvatore Mannino è stato poco dopo sostituito in quel ruolo dal dottor Rosario Canino. Il progetto prevede(va) nella sua prima parte un ‘Programma finalizzato all’incremento sicurezza del paziente’ costituito dai seguenti punti: incremento personale con maggior casistica, aumento competenze.

Nella seconda parte prevede(va) un ‘programma finalizzato all’incremento dell’indice di attrazione’, ossia capace di recuperare le fughe attraverso nuove puerpere, costituito dai seguenti punti: integrazione consultori ospedale, riscrittura della carta dei servizi e nuovo percorso nascita, specifico corso sulla comunicazione e presa in carico del paziente, trasferimento del Centro di Procreazione Medica Assistita dal P.O. di Cremona all’Oglio Po, adeguamento strutturale delle stanze di degenza, una vasta campagna di informazione sui media locali.

Considerato che ad una analisi odierna i punti del progetto risultano in buona parte non realizzati, alla realizzazione della parte del progetto riguardante i consultori doveva soprintendere anche la dottoressa Paola Mosa, considerato inoltre che sono presenti in reparto molte criticità nemmeno prese in considerazione dal progetto stesso a da anni lasciate irrisolte e che la mancata realizzazione del progetto e le altre criticità irrisolte hanno determinato il non raggiungimento degli obiettivi prefissati dal progetto stesso, ossia un rilancio del Punto Nascita e che ciò ha avuto come conseguenza la chiusura del Punto Nascite con grave danno per il territorio in termini socio economici e come qualità dei servizi, si propone che in considerazione dell’evidente responsabilità dei dirigenti sopracitati, garanti della realizzazione del progetto stesso e della dotazione generale del reparto e dei consultori, il consiglio comunale voti questa mozione per richiedere all’assessore regionale Giulio Gallera e al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana l’immediata rimozione dei dirigenti in oggetto”.

La seconda versione, quella poi votata dal Consiglio Comunale, e firmata da tutti i capigruppo, è la seguente: “Il 6 giugno 2016 i dottori Camillo Rossi e Salvatore Mannino presentavano al Comitato Percorso Nascita regionale un ‘Progetto finalizzato alla richiesta di deroga alla chiusura del Punto Nascita del Presidio Ospedaliero Oglio Po. Il dottor Salvatore Mannino è stato poco dopo sostituito in quel ruolo dal dottor Rosario Canino. Il progetto prevede(va) nella sua prima parte un ‘Programma finalizzato all’incremento sicurezza del paziente’ costituito dai seguenti punti: incremento personale con maggior casistica, aumento competenze.

Nella seconda parte prevede(va) un ‘programma finalizzato all’incremento dell’indice di attrazione’, ossia capace di recuperare le fughe attraverso nuove puerpere, costituito dai seguenti punti: integrazione consultori ospedale, riscrittura della carta dei servizi e nuovo percorso nascita, specifico corso sulla comunicazione e presa in carico del paziente, trasferimento del Centro di Procreazione Medica Assistita dal P.O. di Cremona all’Oglio Po, adeguamento strutturale delle stanze di degenza, una vasta campagna di informazione sui media locali.

Considerato che ad un’analisi odierna i punti del progetto appaiono in parte non realizzati (si veda allegato), alla realizzazione della parte del progetto riguardante i consultori doveva soprintendere anche la dottoressa Paola Mosa considerato inoltre che sono presenti in reparto molte criticità nemmeno prese in considerazione dal progetto stesso a da anni lasciate irrisolte e che la mancata realizzazione del progetto e le altre criticità irrisolte hanno determinato il non raggiungimento degli obiettivi prefissati dal progetto stesso, ossia un rilancio del Punto Nascita e che ciò ha avuto come conseguenza la chiusura del Punto Nascite con grave danno per il territorio in termini socio economici e come qualità dei servizi, della suddetta situazione paiono emergere profili di responsabilità dei Dirigenti sopracitati, propone che il Consiglio Comunale richieda all’Assessore Giulio Gallera e al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana di attivare le procedure di legge finalizzata alla valutazione dell’operato della dirigenza ASST di Cremona ed accertate le eventuali responsabilità, valuti l’opportunità di riconferma degli stessi“.

In grassetto abbiamo messo in risalto le parti modificate: come si può leggere, si passa dalla richiesta di rimozione immediata per le cause elencate ad una valutazione Regionale sulle documentazioni prodotte e sulle responsabilità e dopo l’eventuale riconferma degli stessi dirigenti elencati. Tra le indiscrezioni che trapelano, la mozione è stata presentata con un accorato appello del consigliere Pierluigi Pasotto, che ha sottolineato che come in una qualunque azienda privata, il direttore che non raggiunge gli obiettivi dovrebbe essere rimosso. Stesso parere, su sponda opposta e come già dichiarato qualche giorno fa, il consigliere Orlando Ferroni. Una cronistoria del sindaco Filippo Bongiovanni che ha sottolineato quali siano le responsabilità a livello nazionale (della legge) sulle chiusure dei punti nascita, un intervento dell’assessore ai servizi sociali Gianfranco Salvatore che ha puntato il dito sull’aborto quale motivo della riduzione delle nascite e poco altro.

La mozione ne è uscita più blanda ma il significato resta comunque lo stesso. Anche perché l’allegato con ciò che era stato promesso e ciò che non si è poi fatto resta lì, pietra tombale su qualunque tipo di giustificazione. “Tra i particolari che vanno sottolineati – spiega Calogero Tascarella – c’è stato un intervento dellla consigliera Mussetola che, avendo avuto bisogno dell’ospedale, si è accorta di quanto siano lunghe le liste d’attesa. Sino a un anno fa, tutto quel che presentavamo sull’ospedale era strumentale ed anche quando parlavamo dei tempi qualcuno ci accusava di non dire il vero. Ora ci si è accorti che qualcosa non va, come dicevamo allora”.

Nazzareno Condina

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