Piadena, terminata la tappa della maratona dei ciclisti: organizzazione promossa
Il padrone di casa Ciro Gargioni - impegnato nella gara - ha invitato alcuni compagni di avventura, provenienti da tutte le parti del globo, a casa sua per un po’ di ore di riposo e per una serata pane e salame, letterale.
PIADENA – Li chiamano randagi, quasi italianizzando il termine randonneurs, che in realtà significa escursionisti. In realtà la loro impresa è davvero d’altri tempi. Partiti in 450 domenica mattina, dopo un terzo del percorso già si erano ritirati in 50 circa e l’impressione è che qualcuno cederà il passo ancora strada facendo.
Il tentativo infatti è ai limiti dell’epica: chiudere in 140 o 158 ore, a seconda del tagliando richiesto, i 1.518 km con 21.162 metri di dislivello complessivo, che da Bormio riportano nella località montana passando però da un tragitto particolare che incrocia parecchie province e regioni del Nord Italia. Nel cronoprogamma di Alpi 4000 le tappe in verde sono le più facili, quelle in viola le più complesse, le altre sono una sorta di via di mezzo. Ciascun ciclista ha una finestra temporale minima e massima entro la quale deve presentarsi sul punto di registrazione, dove poi può sostare, mangiare, riposare, ma soprattutto dove deve firmare sul grande tabellone che registra tutti i nomi dei partecipanti. A Piadena, così, si vive uno spaccato di mondo, con ciclisti dal Giappone, dal Belgio, dalla Russia e dalla Grecia, solo per restare a quelli che noi abbiamo incontrato durante la nostra sosta.
E poi c’è un padrone di casa, Ciro Gargioni, il quale nel giorno del 50esimo compleanno si inventò il Ciro d’Italia, percorrendo 500 km in sella alla sua bici in giro per Piadena in 24 ore appena. Non potendo inventarsi tanto, stavolta Gargioni – impegnato nella gara – ha invitato alcuni compagni di avventura, provenienti da tutte le parti del globo, a casa sua per un po’ di ore di riposo e per una serata pane e salame, letterale. Intanto moglie e figlia governano assieme ai volontari il punto ristoro.
Chi vuole può anche prenotare un bed and breakfast, ma Piadena ha messo a disposizione la nuova palestra con tanto di brandine. Non ci sono orari prestabiliti, se non quei cancelli temporali prima ricordati da rispettare. I volontari qui, compreso l’assessore allo Sport Maurizio Bastoni, hanno presidiato la zona in piazza Garibaldi, preparando da mangiare e garantendo tutti i comfort del caso agli atleti fino a giovedì quando alle ore 14 l’ultimo cancello è stato chiuso (il primo è stato aperto martedì alle 9). E chi è arrivato tardi? O recupera entrando nel tempo limite al cancello (la tappa) successivo, oppure è costretto al ritiro. Una maratona non per tutti insomma, che però a Piadena ha conquistato i residenti quasi come le grandi classiche sulle due ruote.
G.G.