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"Potenziale attività di spaccio in un locale già nel mirino di Aemilia": Perteghella interroga

“L’Amministrazione Comunale - aggiunge Perteghella fuori dal documento - dovrebbe controllare al meglio determinate attività commerciali, nell'interesse della cittadinanza, dei commercianti, a salvaguardia delle ragioni di pubblica sicurezza".

VIADANA – Si parla di processo Aemilia e di “usanze persistenti” presso un locale pubblico con regolare licenza di somministrare alimenti e bevande, che andrebbero estirpate. E’ questo il succo dell’interrogazione dal titolo “Il Principe” che Silvio Perteghella, consigliere di minoranza per il gruppo Viadana Democratico, ha presentato al consiglio comunale viadanese.

“Negli atti dell’ordinanza – spiega Perteghella nel documento presentato rifacendosi agli atti dell’operazione Aemilia – emergono che alcuni episodi di spaccio e/o taglio di sostanze stupefacenti avvenivano in una pizzeria di Viadana precisamente in Piazzetta Orefice, ubicata in Piazzetta Orefice 9, svolta anche su area pubblica di proprietà della Provincia di Mantova. Quanto emerge nell’ordinanza pare essere stato ampiamente confermato in sede processuale dalla testimonianza di Kostantinos Minelli presso il Tribunale di Reggio Emilia”.

Da qui le due domande di Perteghella. “La richiesta di verifica della comunicazione antimafia è stata inoltrata dal responsabile dello Sportello Unico per le attività Produttive del Comune di Viadana all’Ufficio Territoriale di Governo? In seguito all’ordinanza del Gip che descrive i comportamenti potenzialmente delittuosi del titolare dell’attività di cui in oggetto è stata inflitta una condanna che modifichi i requisiti morali utili e necessari all’esercizio delle attività di somministrazione alimenti e bevande”.

“L’Amministrazione Comunale – aggiunge Perteghella fuori dal documento – dovrebbe controllare al meglio determinate attività commerciali, nell’interesse della cittadinanza, dei commercianti, a salvaguardia delle ragioni di pubblica sicurezza e di carattere sanitario. Verrebbe  eliminata una potenziale concorrenza sleale, che penalizza I commercianti onesti. Inoltre verrebbe messa in campo una azione di tutela della salute pubblica e di contrasto al tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto socio economico del territorio. Nel caso specifico descritto in questa interrogazione, si presenta l’aggravante della vicinanza ad un istituto scolastico scolastico. A Viadana possiamo tollerare che tutto questo (potenziale attività di spaccio) accada sotto ad un istituto scolastico superiore (Istituto Tecnico Commerciale) nel silenzio più generalizzato?”.

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