Punto Nascite, la missione deve svoltare su Roma: l'Oglio Po non è l'unico a chiedere cambio legge
Prendendo territori differenti uniti però dalla stessa esigenza - ripristinare il Punto Nascita - accorparsi dietro un’unica richiesta potrebbe essere la strada giusta. Perché l’unico sentiero percorribile deve portare a Roma, e non a Milano.

Anche il comitato per la difesa dell’ospedale Oglio Po pare avere cambiato indirizzo: la critica a Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia, non manca per carità e su Facebook sta girando un decalogo di motivi, del quale vi abbiamo parlato, per cui è inutile credere alle promesse dello stesso assessore. Tuttavia, al termine di quei dieci suggerimenti perentori, lo stesso Comitato spinge a guardare a Roma, al Ministero. Del resto, lo stesso Gallera era stato chiaro: “Se da Roma cambiano la legge, la Regione la rispetterà”.
Su questo, pochi dubbi. Così come la Regione ha scaricato sul Ministero le colpe della decisione, così dovrebbe dimostrarsi altrettanto pronta a rivedere i suoi piani in caso di revisione anche della legge nazionale. Che, per inciso, iniziò il suo iter, poi perfezionato, nel 2000, quando la natalità aveva picchi e medie superiori rispetto a quelle di oggi. Le legge peraltro era stata cambiata al ribasso, nel senso che inizialmente si era parlato come limite minimo addirittura di mille parti l’anno, cifra impensabile in territori medio-piccoli e applicabile al massimo alle grandi città e alle zone metropolitane.
Tornando però all’Oglio Po e allo status quo, ossia di 500 parti come soglia minima, Casalmaggiore, Viadana e l’intero comprensorio non dovrebbero essere soli nella loro richieste a Roma. Nel corso degli ultimi due anni, infatti – gli stessi due anni durante i quali il progetto per migliorare l’appeal del nosocomio di Vicomoscano non sarebbe stato seguito ed eseguito – anche altri Punti Nascita hanno chiuso in Italia: un caso emblematico arriva dal Trentino, dove ora qualche mamma rischia di dover percorrere anche 50-60 km di montagna, dunque non certo su strade veloci, per poter partorire; un altro dall’isola della Maddalena in Sardegna, dove un Punto Nascite era presente ma per gli stessi motivi è stato chiuso: è vero che la terra ferma non è lontana, ma col mare grosso sarebbero problemi seri, indubbiamente… Ecco allora che, prendendo territori differenti uniti però dalla stessa esigenza – ripristinare il Punto Nascita – accorparsi dietro un’unica richiesta potrebbe essere la strada giusta. Perché – ormai lo si è capito – l’unico sentiero percorribile deve portare a Roma, e non a Milano.
G.G.