Sanità, Gallera incontra i sindaci e promette investimenti. Presidio sindacale (e non solo) per l'Oglio Po
E’ stato inoltre chiesto (da Bongiovanni) come sia possibile fare gli investimenti promessi, stanti i tagli continui dei quali proprio Gallera ha parlato in conferenza. A tal proposito però lo stesso assessore è stato rassicurante.
CREMONA – Si è parlato più di socio-sanitario che di sanità, anche perché l’incontro tra l’assessore al Welfare Giulio Gallera, il direttore generale Luigi Cajazzo, l’Ats Valpadana, l’Asst e i vari sindaci di Cremona e Mantova, venerdì pomeriggio presso la sede Avis di via Massarotti a Cremona, non poteva che toccare punti molto concreti, proposti proprio dai primi cittadini, con Gianluca Galimberti per Cremona che ha aperto la seduta chiusa alla stampa.
Ma ovviamente non poteva mancare il riferimento all’ospedale Oglio Po, per il quale i sindaci, Cgil, Cisl e Uil e le mamme del comprensorio casalasco-viadanese hanno protestato fuori dalla sede Avis. Sulla chiusura del Punto Nascite non vi sono spiragli, ma Gallera ha rimarcato la volontà di investire sulla specializzazione della chirurgia Bariatrica e della Neuropsichiatria e confermato, nella delibera di settembre, la partenza dell’ambito Casalasco-Viadanese non più in forma sperimentale, ma definitiva. In quella delibera saranno inseriti progetti, facendo sintesi tra quelli proposti dagli amministratori e quelli della Regione. Nessun ospedale verrà chiuso né depauperato, ha detto Gallera, ma serve riorganizzare la rete ospedaliera con un nuovo modello di presa in carico dei territori.
Tornando al presidio fuori dalla sede Avis, sono stati esposti cartelli, c’è chi ha lasciato nel tergicristallo dell’auto di Gallera un dossier sull’Oglio Po con “la voce delle mamme e dei papà” e chi ha portato le 15mila firme raccolte in due mesi sul territorio Oglio Po, che Gallera non ha mai voluto ricevere “nonostante fosse venuto in campagna elettorale a Bozzolo in quei giorni, dunque non avrebbe dovuto fare molti chilometri in più”. Subito dopo l’incontro con la stampa, l’assessore ha incontrato i sindacati, che hanno portato una proposta concreta per salvare il Punto Nascite Oglio Po, facendo riferimento a quanto già avviene in altri settori su Cremona e su Mantova. “Così come avviene per due progetti interaziendali – ha spiegato Monica Vangi della Cgil – uno su Neurochirurgia su Mantova e l’altro su Cardiochirurgia su Cremona, che si basano su un principio che noi condividiamo molto, ossia spostare le equipe a livello territoriale e non i pazienti, lo stesso può essere fatto per il Punto Nascite, e questa è la proposta che porteremo all’assessore”.
Con la stampa Gallera ha poi colloquiato a fine incontro, parlando di problemi di budget, con un decremento continuo nella spesa sanitaria da parte dello Stato (in Italia si investe il 6.6% del Pil, in Europa la media è dell’8.5, in Germania del 9.2), con un problema che si riversa poi anche sul personale, con la difficoltà ad essere attrattivi. Gallera ha parlato delle richieste maggiori emerse: rafforzare gli interventi di residenzialità per anziani, gli interventi per la salute mentale e la riabilitazione dalle tossicodipendenze, tutti orizzonti legati alla cronicità della cura e alla fragilità e quindi più sentite dai sindaci. A tal proposito si registra la situazione di Crema, dove vi sono ben sette case di riposo e una situazione sanitaria gradita ai vari professionisti, meno ai medici di base. Si è parlato anche di rette, con budget al momento fermi per le Rsa e con i comuni dunque costretti a venire incontro alle famiglie più bisognose: solo nei prossimi mesi si potrà intervenire. Interessante anche il progetto per arrivare ai tempi d’attesa azzerati nelle varie liste.
Nel complesso sono 100 i milioni messi a disposizione su tutta la Regione, ha detto Gallera, il quale ha rimarcato la presenza di molti Presidi Ospedalieri Territoriali, tra cui Soresina, Bozzolo e Viadana, e l’esigenza di un dialogo continuo con gli amministratori locali, trovando per ogni zona una vocazione e una specializzazione per tipologie diverse di acuzie. Molti sindaci sono intervenuti: tra quelli comprensoriali hanno condiviso un passaggio sia Filippo Bongiovanni per Casalmaggiore sia Giuseppe Torchio per Bozzolo, rimarcando come i vari ospedali o le case di riposo siano frutto di un lascito dei secoli passati, che non può essere ora accantonano o indebolito. E’ stato inoltre chiesto (da Bongiovanni) come sia possibile fare gli investimenti promessi, stanti i tagli continui dei quali proprio Gallera ha parlato in conferenza. In tal senso però lo stesso assessore è stato rassicurante, spiegando che i fondi per investire nell’ospedale Oglio Po saranno stanziati direttamente dalla Regione Lombardia, senza toglierli (o spostarli) da Cremona. Come sempre, staremo a vedere nei prossimi mesi, dato che tra settembre e dicembre la Sanità del comprensorio sarà a un vero e proprio punto di svolta.
Giovanni Gardani