Oglio Po, la storia di Ester nata in tutta fretta. "No alla chiusura del Punto Nascite!"
Un'altra storia, è quella di una mamma. La mamma della piccola Ester, nata il 23 marzo del 2014. Avrebbe potuto non nascere mai. E' nata, grazie ad un papà passato col rosso, ad un reparto eccezionale

CASALMAGGIORE – A volte anche 10 km possono essere tanti. Perché poi non sai mai come può andare. Un’altra storia, di quelle che entrano da un’orecchia per uscire dall’altra a chi in Regione ha deciso di dire basta appellandosi ad un Ministero che ancora non si è pronunciato e che resta – a conti fatti – l’ultima speranza per salvare un pezzo di ospedale.
Il baratto tra quel che c’è – e che vale – e quello che viene promesso e resta una promessa con la Regione non lo ha accettato nessuno. Qui, in questa terra a cavallo tra due regioni e tre province si conosce bene il valore delle cose che ci sono. E si conosce bene pure il peso delle promesse disattese in questi anni di Sanità Lombarda modello per l’Italia.
Un’altra storia, è quella di una mamma. La mamma della piccola Ester, nata il 23 marzo del 2014. Avrebbe potuto non nascere mai. E’ nata, grazie ad un papà passato col rosso, ad un reparto eccezionale, ad un servizio che ad ottobre potrebbe non esserci più per mere scelte politiche.
Anche questa è una delle storie – tra le tante – raccolta da Jessica Lazzarini nel gruppo delle mamme che si stanno battendo affinché il punto nascite dell’Oglio Po resti aperto, affinché si prenda l’unica decisione logica che resta da prendere, al di là di quelle già prese dalla Lega e dalla Forza Italia di governo (della Regione). Ve la diamo, così per come ci è stata scritta.