Lena (Lega) sul Punto Nascite: "Si ragioni sulla delibera, non sia motivo di arena politica"
"Proviamo a guardare al futuro - suggerisce Lena - . Capisco i sindaci che una volta scottati hanno paura anche dell’acqua fredda ma l’Assessore alla Sanità Gallera ha fatto alcune promesse che verranno formalizzate in una delibera".
CASALMAGGIORE – Sulla questione della chiusura del Punto Nascite Oglio Po interviene anche il consigliere regionale della Lega Federico Lena, che non risparmia critiche… a chi critica. “Capisco che la storia più o meno recente della sanità nell’ area Oglio Po sia tribolata e nel tempo si sia creata tra i cittadini casalaschi/viadanesi una situazione di disagio percepito importante ma ciò non toglie che la sensazione di sfruttamento politico in atto è decisamente forte. Le elezioni amministrative sono alle porte e qualcuno soffia sul fuoco. Legittima o meno, questa è la sensazione che provo leggendo i media locali”.
“Una serie di accuse, specialmente verso Regione Lombardia e chi la rappresenta – spiega Lena – ma mi permetto di fare alcune considerazioni personali sulla situazione: il punto nascite viene chiuso perché come evidenziato dal diniego alla richiesta di deroga espresso dal Ministero della Salute in data dicembre 2016 non ottempera ai parametri relativi alla legge nazionale ed in particolare (dal 2013) sotto il livello minimo di sicurezza che indica in non meno di 500 parti/anno. Regione e chi la rappresenta non vuole (dopo 2 risposte negative alla richiesta di deroga alla legge nazionale ovvero nel 2016 e 2017) prendersi la responsabilità di mantenere in essere qualcosa che va contro la legge nazionale. Al primo parto finito male, chi paga? Leggo anche che si attribuiscono colpe ai dirigenti ASST su mancati obiettivi di incentivazione datati giugno 2016 : non voglio fare l’avvocato di nessuno ma pensare che tra la data di presentazione del progetto e il primo diniego ministeriale sono passati circa 6 mesi, mi è davvero difficile immaginare come si possa migliorare una situazione complicata e tramandata da anni in così poco tempo. E’ chiaro che dopo il primo “niet” diventa difficile reperire risorse anche e soprattutto umane da incentivare per inserirle nel contesto”.
“Proviamo a guardare al futuro – suggerisce Lena – . Capisco i sindaci che una volta scottati hanno paura anche dell’acqua fredda ma l’Assessore alla Sanità Gallera ha fatto alcune promesse che verranno formalizzate in una delibera (quindi nero su bianco) che conterrà una serie di azioni tra cui un servizio sostitutivo relativo alla chiusura del punto nascite e che verrà spiegato alla popolazione prima della chiusura con incontri pubblici e sui media. Per chi ha paventato il depauperamento dell’intero sistema OglioPo con tendenza alla chiusura totale dell’ ospedale, lo stesso assessore ha citato tutta una serie di potenziamenti ai servizi offerti attualmente ed anche alcuni servizi di nuova concezione”.
“La cosa più importante (per la credibilità del tutto) – sottolinea Lena – è l’ annuncio che l’ospedale OglioPo avrà un budget proprio (figlio di una cessione di budget da parte delle due ASST di Cremona e Mantova). Questo mi sembra un bel segnale ed il soddisfare una concessione che l’Oglio Po ha da tempo richiesto senza mai ottenerla. Questa la situazione ad oggi. E’ chiaro che il casalasco-viadanese si sente lontano dai gangli della politica istituzionale ma mi permetto di dare un consiglio: prima di criticare vediamo la delibera e poi si faranno le considerazioni di merito nella speranza che ci sia una diatriba, una polemica, una disquisizione anche accesa sui fatti (la delibera) e non certo uno sciacallaggio politico che esaspera gli animi e li allontana dai veri interessi territoriali”.
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