Comitato pro Oglio Po, decalogo anti Gallera: "Ecco perché non bisogna credergli"
Infine la richiesta: “Sindaci rimanete uniti e chiedere subito di incontrare il Ministro”. Pare insomma quella che porta a Roma l’unica strada utile rimasta.
CASALMAGGIORE – Torna all’attacco il Comitato per la difesa dell’ospedale Oglio Po e lo fa con una sorta di decalogo social che, lanciato da Annamaria Piccinelli, è divenuto presto virale. “Perché non bisogna credere a Gallera” si intitola il post, che poi elenca proprio i dieci motivi:
“1) perché due mesi fa ha garantito che il punto nascita non avrebbe chiuso;
2) perché ha messo un importantissimo dato sbagliato nella richiesta di deroga;
3) perché tiene aperti punti nascita con la metà dei posti letto e senza gli standard di sicurezza obbligatori;
4) perché non provvede a rimuovere immediatamente i responsabili;
5) perché tutto quello che promette può essere fatto mantenendo il punto nascita aperto;
6) perché l’anno scorso è andato a Bozzolo per la campagna elettorale e non ha trovato il tempo di venire qui;
7) perché non ci ha mai voluto ricevere e ricevere le 15000 firme da noi raccolte;
8) perché ha chiamato i sindaci a cose fatte;
9) perché ha deciso prima dell’audizione e in audizione non si è presentato;
10) Ci chiude il punto nascita ma qui continua a non metterci piede: anche il 20 luglio va a Cremona, ma qui non ci viene”.
Infine la richiesta: “Sindaci rimanete uniti e chiedere subito di incontrare il Ministro”. Pare insomma quella che porta a Roma l’unica strada utile rimasta.
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