Cronaca

Maturità 2019, gli studenti del 'Romani' alla prima prova tra Ungaretti e i temi di attualità

Tra testi più o meno inaspettati e diversi stati d'animo, in generale i ragazzi e le ragazze hanno scelto gli argomenti del nostro presente e, in particolare, il tema a sfondo scientifico sul paradosso dell’età contemporanea

È tempo di esami anche a Casalmaggiore. Nella mattinata di mercoledì 19 giugno ha preso il via la maturità 2019 per i giovani studenti dell’Istituto Superiore “G. Romani”. Preoccupazione, stupore, sicurezza e un poco di timidezza: tanti i colori delle emozioni che i ragazzi hanno provato nell’affrontare la prima prova dell’esame di stato; in altre parole il tema di italiano. Sette tracce suddivise in tre tipologie a disposizione degli studenti nelle quali l’Uomo è il vero protagonista, con le sue grandezze e contraddizioni nelle sue diverse espressioni. Per l’analisi e interpretazione di un testo letterario italiano la scelta era uno tra Giuseppe Ungaretti con “Risvegli”, da“L’Allegria” in “Il Porto Sepolto” o Leonardo Sciascia  con “Il giorno della civetta”.  Per la produzione di un testo argomentativo – il “vecchio” saggio breve -,  le opzioni erano le “Istruzioni per l’uso del futuro” del critico d’arte Tomaso Montanari, il testo scientifico di Steven Sloman e Philip Fernbach “L’illusione della conoscenza” o il giornalista Corrado Stajano con la sua introduzione alla raccolta di saggi “La cultura italiana del Novecento”. Per l’ultima tipologia, ovvero il tema di attualità, gli studenti dovevano riflettere sulla figura del grande ciclista Gino Bartali come esempio di rapporto tra sport, storia e società, o sul generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e i valori dell’antimafia.

In generale, tra gli studenti del Romani la scelta è ricaduta sull’attualità e, in particolare, sul brano di Sloman e Fernbach. Un saggio nel quale i ragazzi dovevano prendere mosse dal paradosso dell’età contemporanea illustrato dagli autori, ovvero “il rapporto tra la ricerca scientifica, le innovazioni tecnologiche e le concrete applicazioni di tali innovazioni”, come si legge nella consegna della traccia.

Ogni indirizzo poi ha avuto le sue preferenze. Gli studenti dell’Itis sono stati i più diversi nelle scelte. Per Nassim Bougattaya, di Casalmaggiore e 5^B Itis, tra i primi a terminare la prova, racconta di aver scelto “L’illusione della conoscenza” “perché mi ha colpito il racconto della più grande esplosione di sempre inserita nel testo”. Ha puntato su Bartali Manuel Federico, di San Giovanni e 5^B, “dato che ero più informato sulla sua storia e quindi più sicuro”, nonostante all’inizio “sono rimasto spiazzato dalla lista dei temi”. Ha analizzato Ungaretti Riccardo Loschi, di San Giovanni, 5^B “in quanto bravo in italiano: dopo aver letto la poesia, sono andato subito all’analisi del testo”. Mentre Francesco Salerno, di Viadana e della 5^B, ha scelto anche lui Sloman e Fernbach “facendo un breve riassunto del testo per poi sviluppare una discussione critica sull’argomento”.

Sul versante linguistico invece c’è chi attendeva qualche riferimento all’attualità in senso stretto, come Daolio Mentore di Gussola della 5^A, il quale ha scelto il tema sul rapporto tra uomo e arte: “era tra le prove che puntavo di più, e anche se le tracce erano difficili, alla fine me le potevo aspettare, come Greta Thunberg o Martin Luther King”. Diversa la sensazione avuta da Camilla Olivieri di Casalmaggiore della 5^A, la quale ha scelto il tema su Bartali sostenendo come “le simulazioni fossero più interessanti e discorsive rispetto alle tracce di stamattina”. Il presente è anche il filo conduttore della scelta di Elisa Sanfelici della 5^A di Pomponesco: la ragazza ha scelto il saggio di Solman e Fernbach in quanto “l’uso improprio della tecnologia da parte dell’uomo e le sue contraddizioni sono tematiche attuali e che riguardano il nostro futuro”. Traccia scelta pure da Sokaina Madnas, 5^A di Rivarolo Mantovano, “per l’interesse personale sull’argomento”. C’è anche Manar Tamari, 5^A di Rivarolo del Re, che si è cimentata con l’analisi del testo di Sciascia: “l’argomento della mafia mi ha colpito molto, anche se all’inizio avevo un po’ di ansia”.

Gli studenti dello scientifico, al contrario, hanno perlopiù ignorato il rapporto tra mente, uomo e scienza prediligendo i grandi fatti della Storia. È il caso di Nicola Morselli 5^A di Cividale, che ha scelto la riflessione sulla figura di Dalla Chiesa “in quanto l’ho collegata alla materia di Cittadinanza e Costituzione”, o di Kaur Navdeep di Rivarolo Mantovano della 5^A, con la traccia sull’introduzione di Stajano. Il paradosso della tecnologia e Gino Bartali protagonisti anche tra la maggior parte dei geometri: per Leonardo Bottoli, 5^A di Rivarolo del Re, “leggendo le tracce quella del ciclista l’ho sentita più ‘mia’ ”; mentre per G. F. “l’argomento a sfondo scientifico era il più semplice”.

I ragazzi del classico, tra gli ultimi ad uscire dall’istituto, hanno preferito concentrare la loro riflessione sull’ “Illusione della conoscenza”. “Il paradosso delle scelte umane in rapporto al progresso scientifico è stato un argomento affascinante da sviluppare” spiega Lorenzo Grandi di Casalmaggiore. Gli fa eco il compagno di banco Stefano Ghirlandi: “Ho scelto questo testo perché si collegava ad argomenti e autori approfonditi in modo personale, come il saggio di Anders ‘L’uomo è antiquato’: alla fine la tecnica supera la consapevolezza umana”. C’è, infine, chi ha preferito seguire l’istinto, come Michele Bianchi, scegliendo Montanari “perché leggendolo mi è sembrato quello meno complicato da argomentare”.

Insomma, tanta stanchezza ma anche soddisfazione sui volti accaldati di ragazzi e ragazze all’uscita dalle aule. Ma la concentrazione non può venire meno. Domani via alla seconda prova, così suddivisa tra i diversi indirizzi: per l’Itis sarà “Sistemi e Informatica”, per il linguistico francese e tedesco, il geometra avrà “Progettazione e Estimo”, lo scientifico avrà matematica e fisica mentre il classico latino e greco.

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