Cultura

Corale Lirica Ambrosiana il 16 a Casteldidone, due parole con Spataro ed Ardigò

Nel Concerto del prossimo 16 Giugno presso la Chiesa Parrochiale di Casteldidone il pubblico potrà gustare i brani più famosi ed emozionanti del panorama lirico italiano

CASTELDIDONE – Il prossimo 16 giugno, la Chiesa di Casteldidone ospiterà la Corale Lirica Ambrosiana di Milano che, per l’occasione, proporrà un concerto per soli, coro e pianoforte con un repertorio di celebri brani d’opera. Il concerto, organizzato dall’ass. cult. Il Melograno Junior in collaborazione con le associazioni di Casteldidone e con il patrocinio del Comune di Casteldidone e della Provincia di Cremona, sarà l’occasione per valorizzare la Chiesa Parrocchiale stessa e raccogliere fondi per le opere di mantenimento.

In attesa di anticipazioni sul repertorio che verrà proposto, andiamo a conoscere da vicino la Corale Lirica Ambrosiana di Milano. Intervistiamo per la corale il Presidente Antonio Spataro e il Direttore della Corale M° Roberto Ardigò.

La Corale Lirica Ambrosiana APS (CLA) è una associazione no profit sorta nel 1961 per opera di un gruppo di amici con lo scopo di contribuire alla diffusione, conoscenza e pratica della musica lirica”, ed è una delle corali più longeve presenti in Lombardia.

In questa epoca dove la musica lirica, soprattutto tra i giovani, fa fatica a diffondersi e sembrerebbe essere rimasta solo nei grandi teatri, come si svolge il lavoro culturale della CLA ?

Spataro: La Corale Lirica Ambrosiana, forte dei suoi scopi statutari, cerca di proporsi con soluzioni e proposte artistiche che non comprendono solo Concerti o Opere liriche presentati nella loro veste classica ma anche spettacoli che, attraverso la lirica sviluppino tematiche e contenuti, tali da suscitare curiosità anche nel pubblico estraneo o indifferente al melodramma, modulando la struttura stessa dello spettacolo, per poter educare anche il pubblico meno “predisposto” a gustare l’Opera e la musica lirica nei suoi momenti più sublimi ed emotivamente alti.
Nel Concerto del prossimo 16 Giugno presso la Chiesa Parrochiale di Casteldidone il pubblico potrà gustare i brani più famosi ed emozionanti del panorama lirico italiano, dei canti popolari “ever green” di tradizione napoletana e le pagine più famose della musica sinfonica mozartiana

Ardigò: Va aggiunto anche che siamo più che convinti che il valore di questa musica risieda nella musica stessa e nella tradizione che ce l’ha consegnata, nel solco della storia italiana ed europea, e che il nostro primo compito sia quello quindi di farla al meglio delle nostre possibilità. Il bello non può che attirare presto o tardi.

Spataro: Dal punto di vista squisitamente organizzativo e gestionale il valore aggiunto che la Corale Lirica Ambrosiana offre è rappresentato dai livelli qualitativi delle esecuzioni e al tempo stesso dai costi di allestimento estremamente vantaggiosi.
Siamo ritenuti tra i Cori “amatoriali” migliori del nord Italia, ne andiamo molto fieri e non per nulla veniamo scritturati dai maggiori Teatri di altre regioni (Liguria, Marche, Campania ecc.) per inaugurare le loro stagioni liriche. Siamo un’Associazione di promozione Sociale (APS) “No Profit”, non abbiamo sponsor, non abbiamo appoggi o contributi pubblici e i fondi che riceviamo coprono unicamente i costi di allestimento ed organizzativi: oltre 800 spettacoli in 57 anni di attività sono il miglior biglietto da visita che possiamo permetterci di offrire al nostro pubblico.

Quale repertorio è stato acquisito negli anni e quali sono state le più importanti esecuzioni nei teatri e negli eventi a cui avete partecipato in Italia e all’estero ?

Ardigò: Il repertorio è impressionante, pari a quello di un Teatro d’Opera stabile, e credo sia impossibile anche solo accennare alle esecuzioni di un certo rilievo, in cinquanta anni di storia. Posso dire in qualità di direttore che vi sono alcuni momenti che ricordo con particolare commozione, ma che hanno forse più valore per me che non per l’importanza dell’esecuzione. Ricordo il nostro primo allestimento di Bohème, opera che mai era stata portata in scena prima perché valutata troppo articolata e complessa. Ho accettato di preparare il coro per quell’opera considerandola una sfida e ricordo benissimo la soddisfazione dei coristi per aver capito di essere arrivati ad un punto di grande qualità. Lo stesso può essere detto per il bellissimo Requiem di Verdi eseguito nell’autunno del 2013 a Milano.

La vita della corale comporta anche dei sacrifici e impegno, sia per la preparazione delle parti che per il tempo dedicato ad essa, ad esempio per le prove e per le trasferte. E’ ancora possibile tenere insieme questa passione con la vita di tutti i giorni? Penso al lavoro, alla famiglia ai figli…

Spataro: Io credo che alla base del nostro “lavoro” che in 57 anni di storia ci ha regalato così tanti successi e soddisfazioni ci siano tre elementi fondamentali e vincenti: la musicalità individuale, lo spirito di gruppo e la passione per la musica.
Al M° Ardigò, al quale va tutta la nostra riconoscenza per lo splendido lavoro di preparazione del Coro in ogni sua fase, lascio illustrare meglio il primo elemento, la musicalità individuale.

Ardigò: Credo che questa sia la prima condizione per poter fare dei sacrifici; ritenere di essere all’altezza di un compito, in un certo senso. Riconoscere i propri doni, tra cui la voce e la musicalità in generale, spinge una persona verso gruppi come il nostro, nei quali si ricerca la bellezza della musica. Il resto è conseguenza di questo.

Spataro: Lo spirito di gruppo: le prove spesso intensificate in presenza di spettacoli impegnativi, i viaggi per raggiungere i Teatri spesso distanti da Milano che ci costringono a rientri in tarda notte: sono situazioni rese meno gravose quando si lavora (e si viaggia) assieme a persone amiche ed affiatate tra di loro, in un clima sano, sereno e familiare.
Alcuni Coristi, se non già parenti o conoscenti di vecchia data o colleghi di lavoro, stringono amicizia e si trovano con le loro famiglie anche al di fuori dell’attività associativa.

La passione per la musica: avete mai visto un giocatore di poker dormire al tavolo da gioco? O un pescatore annoiarsi dopo essere stato ore al freddo senza prendere un pesce? Ecco! allora non vedrete mai un nostro Corista che si lamenta perché c’è tanto da cantare o ci sono troppi impegni a cui fare fronte o nuove Opere da imparare (spesso a memoria).

Chiaramente gli impegni di lavoro non sempre si conciliano con i nostri, ma conosco Coristi che hanno “investito” buona parte delle loro ferie per non mancare agli appuntamenti del Coro.

Le famiglie non costituiscono quasi mai un ostacolo per la partecipazione alle nostre attività, sia perché la passione per la lirica è “…di casa…”, sia perché nel Coro ci cantano spesso anche i familiari, sia perché ci adoperiamo sempre affinché i familiari dei nostri Coristi possano aggregarsi al Coro in maniera più vantaggiosa possibile.

Qual è ancora oggi il valore delle opere liriche? Perché vale la pena trasmettere questo patrimonio del bel canto ?

Spataro: Io credo che i giovani su questo aspetto non vadano affatto sottovalutati. Essi sono dotati di grande sensibilità artistica, sanno distinguere la musica eseguita bene da quella di scarsa qualità: noi puntiamo su queste peculiarità e su queste aspettative per conquistarli. Il M° Ardigò può raccontarvi delle bellissime esperienze sull’argomento. Dal canto mio non potrò mai dimenticare, durante la recente “prima” di Turandot al Teatro Cantero di Chiavari (il Coro dei ragazzi della scuola Media del S. Cuore di Milano cantava con noi), lo sguardo attonito e a “bocca spalancata” di una ragazzina mentre assisteva incantata dietro le quinte lo svolgersi dell’Opera.

Preciso infine che la nostra Corale – per Statuto e non solo – tutti gli anni organizza e promuove concerti a scopo benefico, a costo zero. Non potete immaginare la nostra soddisfazione e la nostra emozione nel vedere un malato o un anziano divertirsi dopo l’esecuzione del coro delle “Zingarelle e Mattadori” di Traviata o commuoversi dopo l’esecuzione del “va’ pensiero” di Nabucco o del “Regina coeli” di Cavalleria rusticana: sono emozioni che ci gratificano e danno un senso e un valore alla nostra attività.

La corale è sempre stata aperta ad accogliere tra i suoi coristi nuovi elementi, proprio per mantenere viva la sua storia e per tramandare la bellezza di questa musica. Come si svolgono le prove e quando aprono le audizioni per gli aspiranti coristi?

Spataro: Le nostre prove si svolgono normalmente tutti i mercoledì presso la nostra Sede dalle 21,00 alle 23,00; in presenza di spettacoli particolarmente impegnativi e/o urgenti ci si può trovare più volte secondo un preciso calendario concordato con il Maestro, il Consiglio Direttivo e condiviso con i Coristi stessi.

Gli aspiranti Coristi, di qualunque età, possono contattarci e concordare la data per una semplice audizione, volta a testare la vocalità e la musicalità del candidato.

Da qualche anno pubblichiamo sul sito e sulla nostra pagina di Facebook, un bando per il reclutamento di Coristi. La partecipazione è gratuita e i requisiti sono (guarda caso): musicalità, passione per la lirica, spirito di gruppo; se poi si conosce la musica e si ha qualche esperienza canora ancora meglio!

Inoltre proprio in questi giorni e in concomitanza con il Concerto di Casteldidone, abbiamo avviato un nuovo Progetto: “La Prova Generale aperta al pubblico”. Se questa iniziativa avrà successo , come riteniamo, proseguirà per gli spettacoli futuri e contribuirà a diffondere la cultura della musica nel quartiere e nella cittadinanza Milanese.

redazione@oglioponews.it

 

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