Politica

Chiusura del Punto Nascite Oglio Po: le prime reazioni della politica

L'ex assessore Fava: "Questa era la notizia che temevo di leggere prima o poi. Speriamo qualcuno voglia difendere ancora questo territorio. Confidiamo in un ripensamento"

CASALMAGGIORE/VIADANA – Una ferita in più, in un territorio che di ferite pesanti già qualcuna se la porta addosso. Un fulmine a ciel sereno, anche se il cielo – ad onore del vero – sereno non lo era neppure qualche settimana fa, quando già si ventilava l’ipotesi di chiusura del punto nascite dapprima per il periodo estivo (chiusura poi scongiurata) e poi per sempre.

Le notizie che giungono da Milano lasciano ormai pochi dubbi su quali siano le intenzioni: chiudere. Nonostante tutto. “Abbiamo tutti i parametri affinché la struttura resti – ci ha spiegato questa mattina il dottor Luigi Borghesi presidente del Comitato a Difesa dell’Oglio Po – tranne quello numerico. Ma a fronte del calo di natalità che ha portato un ospedale come quello di Crema a passare dalle 1200 nascite alle 700, se fosse solo quello il parametro di cui tenere conto dovrebbe chiudere anche quel presidio”.

Il 9 luglio il confronto tra il Comitato ed i vertici della Sanità Lombarda si preannuncia infuocato. Luigi Borghesi ha chiesto, prima di quella data, un incontro col sindaco di Viadana Giovanni Cavatorta e con quello di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni. L’intento è quello di andare insieme il 9 luglio a Milano. “Sono i sindaci in questo momento – conclude Borghesi – che possono farsi sentire con più forza”. Non è solo una questione di sicurezza e della possibilità che tutti i parametri in fatto di assistenza vengano rispettati. Il punto Nascite dell’Oglio Po, seppur attualmente in sottorganico ha – fatto salvo il numero di nascite – tutti i parametri affinché possa restare aperto.

La politica locale e regionale ha cominciato a farsi sentire. In Regione sono stati i 5 stelle i primi ad alzare la voce. Marco Degli Angeli e Andrea Fiasconaro (M5S Lombardia) hanno parlato di ingiustificabile retromarcia di Regione Lombardia sulla questione. Anche Matteo Piloni e Antonella Forattini (PD) si chiedono il perché questa volta la deroga non sia stata presa neppure in considerazione per un territorio che a quel presidio non può rinunciare. Le dichiarazioni sono già state pubblicate in pezzi precedenti.

Questo il parere di Paolo Longhini, coordinatore del PD Oglio Po: “Come Partito Democratico dell’OglioPo siamo schifati, è chiaro che la Lega e chi governa oggi la regione Lombardia in questi mesi ha preso in giro tutto un territorio, perché ci sembra strano che questa decisione venga presa adesso quando invece in campagna elettorale ma anche 20 giorni fa dicevano che mai sarebbe stato chiuso. Ci avevano promesso investimenti invece questo non può essere che visto come uno smembramento dell’ospedale, visto che un altro reparto verrà chiuso, un ulteriore depotenziamento.
Ora chiediamo che tutti i sindaci del territorio si uniscano e chiedano con gran forza che il punto nascite rimanga aperto, noi ci mettiamo a disposizione insieme ai nostri consiglieri regionali del territorio. E chiediamo all’assessore Gallera e al governatore di venire qui sul territorio a spiegare i motivi della chiusura”.
Interviene anche Nicola Federici, candidato PD al Consiglio Regionale nelle ultime elezioni: “Siamo totalmente delusi da quanto oggi abbiamo saputo in merito al punto nascite dell’Oglio Po. Per settimane di campagna elettorale, durante le ultime regionali, come candidato, sono stato accusato di far del terrorismo, 20 giorni fa ci avevano assicurato che mai il punto nascite sarebbe stato chiuso oggi scopriamo che non si proverà neanche più a chiedere la deroga sul punto nascite dell’Oglio Po. Ci hanno solamente preso in giro.
Ora chiediamo che il Sindaco di Viadana come presidente dell’assemblea dei sindaci e visto il tanto decantato rapporto speciale che ha con la regione Lombardia si muovi e faccia di tutto perché il punto nascite rimanga aperto, anzi venga potenziato altrimenti saranno solo altri anni di lunga agonia. Se il sindaco ha questo rapporto diretto è ora di sfruttarlo”.
Stamattina anche Calogero Tascarella (CNC) sul versante Casalasco ha spiegato che su questa materia tutti devono mobilitarsi, perché è una questione fondamentale per il nostro territorio.
Questo il parere di Alessandro Rosa (Listone), che parla di un territorio sempre più impoverito che deve ripartire dal proprio orgoglio: “Una famosa favola racconta di una rana che viene bollita così lentamente da perdere la forza di saltare fuori dalla pentola. Il fuoco è acceso, l’acqua si riscalda pian piano e presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi, si stanca, ma tuttavia non si spaventa. L’acqua diventa davvero troppo calda, la rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita e non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.
La stessa cosa accade a Casalmaggiore e nel Casalasco, dove abbiamo assistito negli anni a un tanto graduale quanto sistematico taglio dei servizi: ci siamo adattati, non abbiamo lottato, accettando passivamente le vessazioni imposte al nostro territorio, arrivando addirittura giustificarle. Così, ci troviamo oggi con un ponte chiuso, una ferrovia da terzo mondo che cade letteralmente a pezzi e un ospedale il cui punto nascita rischia la chiusura.
E in nome di cosa? Spending review, tagli, equilibri di bilancio… tutte cazzate! Perché quando in gioco ci sono i diritti fondamentali, costituzionalmente garantiti, alla salute, alla circolazione, allo studio e al lavoro, non esiste copertura economica in grado di giustificare quello che, de facto, è un atto di protervia contro un territorio in ginocchio. Quindi basta con le frasi di circostanza! Basta con le strette di mano! Basta con i sorrisini! Questo territorio si salva con la Volontà Politica: la volontà di cambiare rotta e dare un indirizzo diverso a un territorio da sempre costretto a raccogliere le briciole degli altri.
L’acqua sta diventando troppo calda anche per noi. Decidiamo se alzare la testa, come collettivo, o al pari della rana finire bolliti”.
Essenziale il commento dell’ex assessore Regionale Gianni Fava, che però ancora non rinuncia alla speranza: “Questa era la notizia che temevo di leggere prima o poi. Speriamo qualcuno voglia difendere ancora questo territorio. Confidiamo in un ripensamento. Non credo che si sia ancora scritta l’ultima pagina di questo libro”.
La polemica infuria anche sui social. “Ci stanno togliendo tutto!” o ancora “Ci hanno preso per fessi”. Vari gli interventi sul gruppo ‘Io sto col Punto Nascite dell’Oglio Po. L’invito è quello alla mobilitazione. Forse il punto nascite verrà cancellato. Ma chi lo farà dovra assumersene tutte le responsabilità. Tanti sono quelli che si dicono pronti a combattere affinché questo non avvenga.
Nazzareno Condina

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