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Gabbiana, la scuola non è questione di budget. Malatesta: "Abbiamo i requisiti di legge"

Chiedo l’attivazione di tutte le classi primarie e, in caso contrario, che ognuno si assuma le proprie responsabilità e confessi che, pur in presenza dei requisiti, tutto discenda da argomentazioni biecamente di stampo aziendale

MARCARIA – Il sindaco Carlo Alberto Malatesta va dal provveditore. Le voci circolate sul rischio di non attivazione per il prossimo anno scolastico della classe prima nella struttura di Gabbiana non trova giustificazioni giuridiche. “Sono stato ricevuto dal Provveditore agli studi dott.ssa Caterina per avere delucidazioni in merito alle disposizioni del provveditorato in merito all’attivazione o meno della classe prima della scuola primaria di Gabbiana.

Il parametro numerico minimo per le classi prime deve essere compreso fra i 15 e i 27 alunni ma riferito alla media dell’intero Istituto Comprensivo: nel nostro caso la media è superiore ai 19 alunni per classe e quindi l’annuncio che si rincorre nelle ultime settimane di taglio della classe prima alla scuola di Gabbiana non trova alcuna giustificazione giuridica.

La dott.sa Caterina, in modo molto esplicito, mi ha informato che il tutto si riconduce a una sua necessità di rispetto di budget; questo vuol dire ignorare le moltissime motivazioni che vogliono rispettata non solo la grande qualità e le caratteristiche delle nostre scuole, ma anche dei grandi sforzi ed investimenti che l’Amministrazione Comunale di Marcaria  ha fatto e vuole fare in futuro, per mantenere ed anzi far crescere i propri plessi scolastici, fonte non solo di formazione per i bambini e i ragazzi, ma anche ricchezza per ogni centro abitato che li ospita.

E’ inaccettabile, soprattutto quando si parla di servizi come l’istruzione, che tutto si riconduca ad obiettivi manageriali: i numeri giustificano e consentono di non disperdere gli sforzi fatti nel passato da Comune e associazioni.

Chiedo pertanto fermamente l’attivazione di tutte le classi primarie e, in caso contrario, che ognuno si assuma le proprie responsabilità e confessi che, pur in presenza dei requisiti, tutto discenda da argomentazioni biecamente di stampo aziendale”.

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