Cultura

San Giovanni, l'Oratorio della Santissima Trinità torna al suo antico splendore

Un recupero che esalta anche il senso di appartenenza alla comunità: a finanziare in buona parte i lavori, infatti, è stata con un atto di mecenatismo la ditta casearia Saviola, che proprio a San Giovanni in Croce ha sede.

SAN GIOVANNI IN CROCE – L’Oratorio della Santissima Trinità a San Giovanni in Croce è tornato al suo antico splendore. Lo ha fatto con l’inaugurazione avvenuta nei giorni scorsi, ma dopo un percorso lungo più di 10 anni. Partì tutto con l’allora parroco don Mario Binotto, che studiò un progetto di restauro proseguito poi da don Bernardino Orlandelli e ora da don Diego Pallavicini. All’inaugurazione erano presenti però anche monsignor Achille Bonazzi e don Gianni Cavagnoli, oltre all’architetto Maria Cristina Bertani, che nei suoi studi universitari presentò una tesi proprio su questa struttura. Uno studio che è servito per passare poi, come si suol dire, dalla teoria alla pratica.

Tipico esempio di chiesa progettata secondo le regole delle istruzioni per la costruzione dei nuovi edifici sacri dettati da San Carlo Borromeo, questa struttura è sorta nel 1624 come oratorio della Confraternità a breve distanza dalla chiesa parrocchiale di San Zavedro e la sua storia è davvero particolare: nel secondo dopoguerra, infatti, venne utilizzata anche come deposito dei mezzi comunali, ma gli anziani di oggi a San Giovanni in Croce ricordano bene gli anni in cui in quel luogo si andava pure al cinema. Oggi l’Oratorio della Santissima Trinità non solo torna a brillare e diviene nuovamente visitabile e ammirabile in tutta la sua bellezza, ma esalta anche il senso di appartenenza alla comunità: a finanziare in buona parte i lavori, infatti, è stata con un atto di mecenatismo la ditta casearia Saviola, che proprio a San Giovanni in Croce ha sede.

Non solo: alla sera, qualche ora dopo l’inaugurazione in un evento per certi versi staccato, nella chiesa parrocchiale si è tenuto pure un concerto durante il quale è stato intonato l’Inno a San Giovanni, dedicato a don Cesare Rossi, compianto parroco (scomparso nel 2014) prima di don Binotto, e composto dal Maestro Federico Mantovani, anch’egli originario di San Giovanni in Croce. Un paese piccolo ma ricco di fascino e che alla sua storia, riscoperta tassello dopo tassello, non intende rinunciare, come l’amministrazione comunale, che curerà la manutenzione della torre campanaria dell’oratorio, ha voluto sottolineare nel discorso del sindaco Pierguido Asinari. E a proposito di storia, leggenda vuole che sotto l’oratorio vi sia un tunnel che porta a Villa Medici, mediante il quale i Conti di San Giovanni che si sono succeduti negli anni si recavano a Messa. Vero o falso? Meglio tenersi il dubbio…

Giovanni Gardani

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