Violenta grandinata fa danni a Torre e Cà d'Andrea: colture e alberi ko, crolla vetrata chiesa
La violenta grandinata si è abbattuta nel primo pomeriggio nella zona che da San Daniele Po corre verso Cella Dati, proseguendo verso Derovere, Cà d’Andrea, Torre de’ Picenardi. In venti minuti sono stati quasi spazzati via interi campi di mais e frumento. FOTOGALLERY

TORRE DE’ PICENARDI – Grosso nubifragio nel pomeriggio di giovedì nella parte est della Provincia, da San Daniele Po sino al Piadenese. Ci sono state anche grandinate, che hanno prodotto gravissimi danni alle colture in parecchi punti del vasto territorio colpito. Tra i primi danni evidenti, ad esempio a Torre de’ Picenardi sono crollati alcuni grossi alberi, sulla ex Statale e anche nel castello di San Lorenzo, mentre è andata in frantumi una vetrata della chiesa parrocchiale.
Il sindaco di Torre Mario Bazzani ha definito quelli di giovedì veri e propri momenti di paura. La violenta grandinata si è abbattuta nel primo pomeriggio nella zona che da San Daniele Po corre verso Pieve d’Olmi e Cella Dati, proseguendo verso Derovere, Cà d’Andrea, Torre de’ Picenardi. In venti minuti sono stati allagati e quasi spazzati via dalla grandine interi campi di mais e frumento. E’ avvenuto tutto intorno alle 15. Nell’attuale fase stagionale la grandine è purtroppo l’evento più temuto dagli agricoltori, per le possibili perdite nei raccolti che può provocare – sottolinea Coldiretti Cremona –. L’andamento anomalo di quest’anno in Italia conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, dal caldo al freddo.
“Stiamo monitorando la situazione e, purtroppo, nei campi è iniziata la conta dei danni – sottolinea Mauro Donda, Direttore di Coldiretti Cremona –. Calamità come questa richiamano in tutti la necessità di avere strumenti di protezione per le imprese quali le assicurazioni. Ed è ancora più fortemente attuale la nostra denuncia contro le insolvenze dello Stato, debitore di mezzo miliardo per il mancato versamento dei contribuiti dovuti per le assicurazione contro le calamità nelle campagne”.
Nei giorni scorsi Asnacodi (Associazione dei Consorzi di Difesa) con il sostegno di Coldiretti ha denunciato il rischio di perdere per colpa della burocrazia centinaia di milioni di risorse comunitarie destinate a fronteggiare gli ingenti danni provocati dai cambiamenti climatici. Sono quasi centomila gli agricoltori che secondo la Coldiretti hanno stipulato polizze assicurative incentivati dallo Stato che ora non sta rispettando gli impegni. A rischio oltre ai fondi comunitari è un sistema di prevenzione all’avanguardia in Europa che andrebbe potenziato ed incentivato, ha denunciato Coldiretti, nel sottolineare che gli interventi post calamità costano il quadruplo rispetto al sostegno alle polizze assicurative.
redazione@oglioponews.it