Cronaca

Gronda Nord, il primo tratto fu fatto male: troppa sabbia nella sezione intermedia

Filippo Bongiovanni aveva pensato di procedere a vie legali, anche perché ora la strada va rifatta tutta (470 mila euro la spesa prevista). E la permuta del 2008 non è più possibile

CASALMAGGIORE – Il primo tratto della Gronda Nord (rotonda Sabbionetana – rotonda Quattrocase) fu fatto male. Questo ha verificato l’amministrazione con due diversi studi puntuali. Dei tre strati (fondo, strato intermedio ed asfalto) il secondo – da quanto emerso dalle carotature, non era stato fatto a modo (troppa sabbia al posto della ghiaia) e non fu verificato prima che – nel luglio del 2008 – il primo tratto di gronda fosse inaugurato. Fu una delle prime verifiche fatte dall’amministrazione Bongiovanni quando divenne sindaco. Proprio per vedere se fosse possibile imputare a qualcuno la responsabilità quella strada che già due anni dopo (nel 2010) manifestava i primi cedimenti. Filippo Bongiovanni aveva pensato di procedere a vie legali, anche perché ora la strada va rifatta tutta (470 mila euro la spesa prevista). Ma, al termine dei lavori, l’amministrazione di allora aveva avallato l’opera.

Lo scambio, previsto dagli accordi, con la Provincia di Cremona, tra tratto Gronda Nord e Castelnovese (tratto Vicomoscano) adesso non è più possibile. E questo potrebbe portare, in futuro, anche alla rimozione del divieto di transito ai mezzi pesanti visto che la Castelnovese passerà ad ANAS.

La questione è stata affrontata ieri in consiglio comunale, grazie ad un’interpellanza presentata da CNC e letta in consiglio da Calogero Tascarella.

“Un minimo di riassunto storico – ha spiegato Giovanni Leoni – la strada nasce con la giunta Toscani e poi con la giunta Silla. Due mandati che abbracciano quella realizzazione. La realizza Toscani e la inaugura Silla. La strada viene realizzata per dare risposta ad un progetto che nasce con TiBre. Considerato che non si riesce a trasferire con dei tempi certi tutto lo stralcio di strada che interessa il comune di Casalmaggiore, cioé dall’asolana zona Fenilone sino alla rotonda di Quattrocase. Si sarebbero dovuti fare due stralci, invece ne furono fatti tre. La giunta Toscani per soddisfare le richieste di Vicomoscano, divise in tre gli stralci. Il disegno nasce come un’intesa territoriale. I comuni contribuiscono per quota sui tratti.

Rimane a carico delle province il tratto mantovano, il tratto tra la sabbionetana e Quattrocase lo realizza la giunta Toscani ed il primo tratto, il tanto auspicato tra la Sabbionetana e il Fenilone attualmente ha un progetto preliminare, che è quello modificato, su volere dell’amministrazione provinciale, per ridurre il costo da 54 milioni di euro ai 24 attuali, riducendo il raggio dal Fenilone alla rotatoria di Sereni.

Purtroppo le province sono state sciolte e tutto è rimasto in sospeso. Quel tratto era a carico di Autocisa. Autocisa che però portò quell’opera da opera compensativa del primo stralcio ad opera compensativa del secondo stralcio. Voi capite bene che il primo stralcio è stato fatto, il secondo è un’opera ancora incerta che non si sa neppure se vedrà la luce.

Tornando alla Gronda, quasi anticipando i tempi la giunta Toscani legittimamente fece questo sforzo importante e realizzò la strada accollandosi i costi in cambio di un accordo che nel 2008 vede una proposta depositata in Regione per far si che Regione Lombardia dia il nulla osta che quel tratto di Gronda possa rientrare nel demanio provinciale. Sin da subito si trovò un accordo: in attesa di avere il nulla osta, fu fatta una permuta sulla gestione. Fu messo il divieto su spinta della giunta Silla della provincia ai mezzi pesanti a Vicomoscano. Quella promessa che prevedeva lo scambio non fu mai portata a termine.

La prima questione che affrontai in provincia fu proprio questa. Nel 2012 venni a Casalmaggiore col dirigente per vedere se quell’intesa fosse possibile onorarla. Venni a Casalmaggiore e in quella occasione mi ricordo che dissi al sindaco di mettere a posto quel tratto di strada che cominciava a manifestare segni di cedimento. Chiesi a Silla di sistemare quelle situazioni disponibile a formalizzare il passaggio. Allora non se ne fece nulla.

Nel 2014 si insedia il sindaco Bongiovanni, il sindaco mi da mandato di fare un approfondimento sullo stato dell’arte, io faccio un approfondimento tecnico. Nel 2014 la strada è già massacrata. Lo stato dell’arte che ritrovo è uno stato di degrado pesantissimo. Nel 2012 poteva venire fuori una chiusura gratuita per il comune, oggi la risultanza è che i 2200 metri quadrati vanno rifatti tutti. Costo dell’operazione 470 mila euro. Col sindaco abbiamo cercato di capire se potesse esserci un aggancio per verificare le responsabilità non tanto degli amministratori quanto dei tecnici. Ad oggi lo stato delle cose è questo: una strada che dovremmo scambiare e che avremmo dovuto scambiare nel 2008 che non è più nelle condizioni del 2008, con un aggravio per le casse comunali di 470 mila euro. La condizione unica perché la provincia possa accollarsi quel tratto di strada non c’è più. Oggi immaginare di poter installare degli elementi di rallentamento non è possibile farlo”.

A spiegare la questione dal punto di vista giuridico, il primo cittadino. “All’atto del mio insediamento quella strada presentava già degli avvallamenti e delle ragnatele e presi in mano la questione. E’ agli atti una relazione, perché sono stati fatti dei carotaggi e uno studio ingegneristico. In parole povere fondamentalmente una strada è fatta su tre strati che contano. Sottofondo, asfalto e strato di mezza via. La parte più bassa e più alta avevano tutte le caratteristiche idonee, lo strato di mezzo presentavano una eccessiva presenza di sabbia al posto della ghiaia. Non sto qui a dire i motivi, fatto sta che è quello che ha provocato le problematiche. Quindi lì ho pensato di far causa al direttore dei lavori. Il problema è che nel 2009 l’opera commissionata dal comune di Casalmaggiore fu accettata e collaudata dal comune di Casalmaggiore. A quel punto avremmo dovuto far causa a noi stessi e quindi non potevamo fare più di tanto. Ce la dobbiamo tenere così, cercando soluzioni auspicabili”

Quel passaggio non fatto potrebbe portare ora a diverse problematiche per la frazione di Vicomoscano. Il primo quello della rimozione del divieto di transito ai mezzi pesanti. Col passaggio ad ANAS della Castelnovese il divieto di transito ai mezzi pesanti potrebbe essere rimosso. “La situazione è critica e seria per la cittadinanza, ma è interesse generale che venga risolta” ha chiuso il consigliere Calogero Tascarella.

Nazzareno Condina

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