Cronaca

Parco di via Corsica, continuano gli atti vandalici. Tra vetri rotti, scritte e porte sfondate

Forse - anzi probabilmente - in futuro. La realtà al momento è quella che si vede. Vetri e porte sfondate, scritte e sporco dappertutto, piante che crescono selvagge. E quelle rose che, nonostante tutto, spuntano tra le sterpaglie incolte

CASALMAGGIORE – Hanno usato probabilmente un tronco, quello che giace a pochi metri dal vetro rotto, i vandali che hanno cercato, e per l’ennesima volta, di penetrare nei locali dell’ex bar della Posta, all’ingresso del Parco di Via Corsica. Inconsapevoli – forse – che dentro al bar e come si vede dall’esterno non c’è più nulla se non qualche tavolino e la fila dei bicchieri ancora sulla mensola.

Stamattina un cittadino di passaggio dal parco ne ha dato segnalazione alla Polizia Municipale. Nulla invero che non si sapesse già. Il parco – in ristrutturazione – è da tempo rifugio notturno di ragazzi in cerca di isolamento e vandali pronti a colpire, favoriti dalla quiete e dal buio. Non è solo il bar. Una delle due porte in lamiera dei bagni è stata sfondata, il villaggio degli elfi, recuperato cinque anni fa dalla seconda operazione del ‘Guerrilla Parking’ portata avanti da un gruppo di genitori e dai loro bambini è in condizioni pessime.

Davanti la scritta invitante all’accesso nel mondo delle favole e dietro un ‘cazzo’ stilizzato disegnato sull’arco d’ingresso. Il paradosso della fantasia e della realtà, quella più becera. L’accesso al parco, nelle ore notturne, è favorito da quella ‘brillante’ staccionata in ferro concepita all’origine per limitare l’accesso. Non ha mai limitato nulla, neppure nei tempi d’oro perché ai vandali è bastato segarne alcune sbarre per penetrare con facilità.

Sono almeno tre i punti dove le sbarre sono state divelte. Tre punti in cui è facile introdursi anche ai ‘bimbiminchia’ in sovrappeso. Questa mattina, all’interno dell’area, solo una coppia di pensionati col cane. “E’ sempre peggio qui – ci raccontano – speriamo che con la fine dei lavori qualcosa cambi. Il parco non viene curato, e basterebbe poco, magari affidarlo a qualche associazione che se ne prenda cura”.

Forse – anzi probabilmente – in futuro. La realtà al momento è quella che si vede. Vetri e porte sfondate, scritte e sporco dappertutto, piante che crescono selvagge. E quelle rose che, nonostante tutto, spuntano tra le sterpaglie incolte.

Nazzareno Condina

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...