Cronaca

La storia della nostra terra: i fratelli Anghinelli in cattedra con i bimbi di Vicobellignano

Se in passato questi incontri interessavano un pubblico adulto, ecco che nei giorni scorsi l’incontro è stato organizzato presso il plesso scolastico di Vicobellignano con le insegnanti e gli alunni della terza classe elementare.

VICOBELLIGNANO (CASALMAGGIORE) – La storia, quella che ragiona e che si studia per ere geologiche, spiegata ai più piccoli. Da due grandi vecchi, senza offesa sia chiaro, del nostro territorio. Due esperti archeologi, i fratelli Sergio e Antonio Anghinelli, che hanno stretto in questi anni un rapporto molto forte con l’associazione “Quattrocase è viva”, per divulgare e far conoscere la storia antica delle popolazioni che abitavano il nostro territorio.

Se però in passato questi incontri interessavano un pubblico adulto, ecco che nei giorni scorsi l’incontro è stato organizzato presso il plesso scolastico di Vicobellignano con le insegnanti e gli alunni della terza classe elementare che hanno ascoltato la lezione di storia dell’umanità e di antropologia, perché così potremmo definirla, degli Anghinelli. I quali, per l’occasione hanno abbandonato momentaneamente i panni degli archeologi, per indossare quelli dei divulgatori, riuscendo a tenere desta l’attenzione dei bambini e incuriosendo la platea, nonostante un tema non propriamente semplice.

L’incontro, a cui seguirà quello già organizzato per il prossimo 17 maggio con la classi quarta e quinta, ha evidenziato il grande interesse per l’archeologia dimostrato dai giovani studenti, la loro curiosità, la sorpresa di trovarsi direttamente a contatto con archeologi che hanno dedicato la propria vita allo studio della storia antica nei nostri territori. Se da una parte le domande di approfondimento della giovanissima platea hanno dimostrato un altissimo grado di conoscenza di quanto insegnato con tanta passione dalle rispettive maestre, dall’altro hanno stimolato sia chi ha organizzato l’iniziativa sia gli archeologi coinvolti a continuare su questa strada poiché le notizie, le informazioni fornite soprattutto sulle nostre realtà, sicuramente costituiranno uno stimolo per ulteriori studi e riflessioni.

Sergio e Antonio hanno partecipato in carriera a ben 164 campagne di scavo, specializzandosi sul Neolitico per comprendere la dinamica insediativa tra il territorio mantovano e cremonese, senza però disdegnare anche studi e spedizioni in Veneto, Trentino e Lombardia Orientale e senza scordare lo studio dell’Età del Bronzo. I due fratelli hanno ribadito di non essere dottori, ma di aver acquisto questa conoscenza sul campo, con la pratica. Si è parlato di ordine stratigrafico del terreno, di orzo e frumento giunto fino a noi dal Medio Oriente dopo millenni, delle corone ritrovate tra Fiavè e Ledro, in Trentino, come simbolo di potere, di statuette di donne raffigurate a due teste perché ritenute più intelligenti degli uomini.

Lo studio presentato ai bambini di Vicobellignano ha riguardato in particolare la glaciazione dal 13.400 al 12.900 avanti Cristo, con i gruppi umani spostatisi poi a caccia in montagna, dove tra i sassi si trovavano disegni di stambecchi dipinti, una delle prede preferite. Battute di caccia alle quali, con mansioni diverse, partecipavano pure donne e bambini. Peraltro gli Anghinelli hanno svelato che nella nostra zona alcuni scavi sono tuttora attivi, anche se si tratta di missioni archeologiche pressoché segrete per richiesta della Sovrintendenza. Significativo è stato alla fine dell’incontro la possibilità offerta agli studenti di toccare con mano gli strumenti che gli archeologi professionisti utilizzano nel loro lavoro. Tra questi anche i righelli, utili alla misurazione degli strumenti mostrati nelle diapositive: un’emozione tangibile, letteralmente, che lascerà sicuramente il segno.

Giovanni Gardani

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