Cronaca

Piadena e Drizzona, le tappe verso il referendum: dal nome al commissariamento

Il nuovo comune unico sarà operativo dal 1° gennaio 2019 ma con un punto da considerare: un passaggio burocratico che porterà alle dimissioni dei due consigli comunali di Piadena e Drizzona, che così saranno sciolti.

PIADENA/DRIZZONA – Infine ci siamo. Il percorso è stato anche tormentato da polemiche, più che altro esterne, ma alla fine, con l’approvazione delle scorse ore in consiglio comunale sia a Piadena che a Drizzona, la data del referendum per la fusione è stata scelta: confermata quella del 24 giugno, una domenica, come ampiamente preventivato.

Non è l’unica novità: nelle ultime settimane, infatti, fino alla scadenza delle ore 10 del 5 maggio scorso, era possibile presentare osservazioni e proposte. E in questo senso la più importante, al di là dei tecnicismi, riguarda il nome che il nuovo comune, frutto della fusione, avrà: dalle due amministrazioni sono arrivate le proposte di “Piadena Drizzona”, scritto staccato e con le due maiuscole, e di “Piadena e Drizzona”. Ai cittadini era consentito un terzo spazio, ossia una terza opzione. Alla fine, raccogliendo ben 603 firme soprattutto a Drizzona, ma qualcuna anche a Piadena, ha vinto “Piadena con Drizzona”. In questo modo si dovrà esprimere una preferenza tra tre possibilità che manterranno i nomi di entrambi i vecchi comuni. Il 24 giugno, dunque, sia a Piadena che a Drizzona, i cittadini saranno chiamati a esprimersi: il voto per il Sì dovrà essere in maggioranza in entrambi i comuni, anche se non serve il famoso quorum del 50%. Basta, dunque, un voto in più per il Sì: a quel punto, con il referendum approvato, verranno poi conteggiate le preferenze sul nome del nuovo comune.

Il quale, ufficialmente, sarà operativo dal 1° gennaio 2019 ma con un punto da considerare: un passaggio burocratico che porterà alle dimissioni dei due consigli comunali di Piadena e Drizzona, che così saranno sciolti, e alla nomina di un commissario prefettizio che reggerà il nuovo municipio fino al giorno delle elezioni, ovviamente ancora da fissare, che sarà nella primavera 2019. A quel punto sia Ivana Cavazzini, attuale sindaco di Piadena e già primo cittadino di Drizzona in passato, sia Nicola Ricci, oggi sindaco di Drizzona, potranno ricandidarsi, così come qualsiasi altro cittadino. Elezioni classiche, insomma, senza alcuna eccezione: le prime, storiche, se il referendum dirà Sì, di Piadena Drizzona, Piadena e Drizzona o Piadena con Drizzona…

Giovanni Gardani

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