Mia torna a Gardaland dopo il malinteso: ha vinto lei, e il suo dolce sorriso
"Abbiamo rivisto e conosciuto il ragazzo dell'altra volta e ci siamo chiariti, dopo un abbraccio e una stretta di mano, lo abbiamo lasciato al suo lavoro, certa che da questa storia abbiamo imparato qualcosa entrambi"
CASALMAGGIORE – Che si sia divertita Mia, non c’è dubbio. Il sorriso è lì, a testimoniare (ove ce ne fosse bisogno) che anche in un parco con poche attrazioni adatte ad una bimba come lei, ci si può divertire. Una famiglia che le vuole un infinito bene, luci, colori, musica e quegli strani aggeggi che vanno su e giù, come in un mondo parallelo. Basta poco a volte per essere felici.
A reggerla le forti braccia del papà e della mamma, a darle maggior sicurezza anche la presenza della sorellina. Si è chiusa con qualche chiarimento, e tanto divertimento la vicenda che l’aveva vista coinvolta. Gardaland può (anzi deve) essere spazio anche per Mia e per la sua gioia.
Mia ed i suoi familiari avevano vissuto una spiacevole disavventura l’ultima volta che erano stati lì. Il ragazzo della biglietteria aveva spiegato loro che era inutile che la piccola entrasse, perché non c’erano divertimenti adatti a lei. Da lì era partita la piccola battaglia della mamma che aveva scritto una lettera ai dirigenti del parco ed aveva poi raccontato la propria vicenda alle Iene. L’intento era buono, era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e chi gestisce i luoghi di divertimento che il divertirsi è diritto di tutti, anche dei bimbi e delle bimbe con qualche problema in più. Il parco aveva immediatamente chiesto scusa, invitando la famiglia Martelli a tornare, e dicendosi disponibile ad approfondire la materia del divertimento per tutti. Nessuna rabbia, nessun risentimento. Solo una battaglia giusta.
Ad accettare l’invito dei dirigenti del Parco Divertimento ieri, 1° maggio, gli stessi genitori. Il primo maggio peraltro per la piccola è un giorno speciale. “Oggi è il primo maggio – scrive la mamma – chi ci conosce sa bene che per la nostra famiglia questa è una data importante. 5 anni fa portavamo a casa la nostra bambina dopo 2 lunghi mesi di terapia intensiva. Il suo compleanno, il più importante, lo abbiamo festeggiato a Gardaland, lasciando da parte ‘il passato’ e accettando l’invito che ci ha fatto il parco. Abbiamo rivisto e conosciuto il ragazzo dell’altra volta e ci siamo chiariti, dopo un abbraccio e una stretta di mano, lo abbiamo lasciato al suo lavoro, certa che da questa storia abbiamo imparato qualcosa entrambi”.
E qualcosa, in fondo, la si è imparata tutti. E la si impara ogni giorno. Che, a partire da quel sorriso e per quel sorriso val sempre la pena lottare e che, a partire da quel sorriso e per quel sorriso, una soluzione la si trova, sempre.
Nazzareno Condina