Canneto, parla Pierino Cervi: "Situazione insostenibile. Non ci sono vincitori, solo sconfitti"
"Per questo auspico - aggiunge Cervi - che non vi siano polemiche e che ciascuno di noi possa apprezzare la necessità e l’utilità di un silenzio ristoratore".
CANNETO SULL’OGLIO – E’ atteso per domani in Municipio il Commissario prefettizio Francesco Palazzolo, già Viceprefetto Vicario della Prefettura di Mantova, che “traghetterà” il Comune fino alle prossime elezioni seguendo le linee già tracciate dal bilancio approvato nell’ultimo consiglio comunale del 27 marzo.Tra le situazioni da mandare avanti c’è sicuramente il cantiere della nuova scuola primaria di via Alighieri. Nel frattempo è tornato a parlare Pierino Cervi, già primo cittadino cannetese e colonna storica del gruppo Vivi Canneto che ha sostenuto Raffaella Zecchina alle elezioni del 2014. Le sue assenze in Consiglio, tra il 2016 e il 2017, sono state il primo eloquente segnale che qualcosa nella maggioranza si era incrinato. Pochi giorni prima delle dimissioni date venerdì insieme agli altri sei consiglieri, Cervi aveva abbandonato per ultimo la compagine dei “fedelissimi” della Zecchina, unendosi al Gruppo Misto di Giuseppe Minoglia e Tiziano Fasciglione. Un gesto meditato a lungo, al pari di quella firma messa davanti al notaio e che ha posto la parola fine su uno dei mandati più tribolati che Canneto ricordi. “È stata presa una decisione sofferta – ha commentato -. Difficile ma inevitabile stante lo stato dell’arte. Il Consiglio si è sciolto essendo venuto meno il senso stesso della sua esistenza. C’è amarezza, disagio per un epilogo non previsto ma utile per ripristinare un clima di serenità e fiducia in seno alla comunità, ma soprattutto per preservare la salute di tutti noi. Sicuramente a livello umano la situazione era ormai insostenibile, soprattutto in vista di un prossimo “anno elettorale”, con il suo carico di tensioni ed ansie aggiuntive. Non ci sono vincitori, ma solo sconfitti! Per questo auspico – conclude Cervi – che non vi siano polemiche e che ciascuno di noi possa apprezzare la necessità e l’utilità, di un silenzio ristoratore”.