Cronaca

Alberto Gorla, 60 anni di carriera di un genio della nostra terra: tutto iniziò il 22 aprile 1958

L’apprendistato, iniziato a 14 anni come costruttore di gabbie in ferro per tralicci presso una cooperativa edile del paese, e una grande smania di iniziare questo lavoro in proprio. Da lì una carriera che non si è mai fermata.

CIVIDALE (RIVAROLO MANTOVANO) – Il 22 aprile 1958 Alberto Gorla iniziava la sua attività di artigiano fabbro. Un’attività che poteva svolgere una persona robusta e lui lo era. Terminata la scuola, a bottega come garzone di un maniscalco per tre anni, dove ha imparato a forgiare il ferro. L’apprendistato, iniziato a 14 anni come costruttore di gabbie in ferro per tralicci presso una cooperativa edile del paese, e una grande smania di iniziare questo lavoro in proprio. La sua prima bottega fu un piccolo locale in disuso, preso in affitto di fronte a casa, nello stesso cortile, il suo primo incudine, una putrella recuperata tra antiche ferraglie, sulla quale iniziò ad affilare i vomeri degli aratri dei contadini del paese.

Poi la svolta, l’acquisto di pochi metri quadrati di terreno, al di la della strada, di fronte alla sua abitazione, dove viveva con padre, madre e nonna e la costruzione di una specie di baracca usando materiale di recupero dai mattoni alle tegole e dove allargò la sua capacità lavorativa. Costruì una mola per affilare i coltelli, imparò a rattoppare calzature di gomma dei contadini, a restaurare attrezzature: macchine per la semina, erpici, aratri, voltafieno ecc.

Nello stesso decennio si sposa con Rosa Manara e nascono due figlie: Renata nel 1966 e Mariella nel 1969. Gli anni 70 sono per Gorla i primi anni importanti: lavorare il ferro battuto lo introducono in un periodo proficuo. Nei primi anni settanta costruisce la nuova officina-bottega dove elabora, esegue capolavori in ferro battuto: cancelli, ringhiere, inferriate, lampioni, letti ecc., in pochi anni diventa il fabbro più ricercato della zona. Col passare del tempo si amplia sempre più il raggio di costruzione e le province limitrofe lo vedono realizzare manufatti artistici che abbelliscono le abitazioni. Nella sua carriera ha avuto commesse di altri articoli in ferro come le armature, trofei, e la riproduzione di piccole armi da difesa.

Negli anni 80 un’inaspettata richiesta “stravolge” l’attività. Un ente pubblico lo incarica di restaurare e rimettere in funzione un antico meccanismo in ferro da orologio e collocarlo nella torre civica del palazzo comunale. Era il 1985. Per Gorla fu una sfida che superò brillantemente e che col passare degli anni lo vide restaurare gli orologi monumentali di alcune città italiane. Nel 1989, dopo tre anni di lavoro viene inaugurato l’Orologio Astronomico-Astrologico di Piazza delle Erbe di Mantova.

Da quel giorno un susseguirsi di incarichi vennero da Firenze. Negli anni 90 fu la volta di Venezia. Nel 2000, il nuovo millennio vede Gorla impegnato in altre opere. Queste importanti realizzazioni fanno conoscere il suo talento internazionalmente e i suoi lavori-capolavori fanno il giro del mondo attraverso mostre itineranti. L’ultimo suo capolavoro che lo riempie di orgoglio è il Planetario di Macerata, presentato e inaugurato nell’aprile 2015 a migliaia di persone presenti in Piazza della Libertà della città marchigiana la cui storia si può leggere sul web.

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