Comitato TrenoPonte, appello ai sindaci: "Firmate la diffida a Trenord e RFI!"
Tutto cio? chiesto, ?si invitano le societa? RFI e Trenord a voler rispondere alle suddette richieste nel piu? breve tempo possibile e comunque entro e non oltre 30 gg. dal ricevimento della presente
CASALMAGGIORE – Qualche defezione e la sensazione che il ‘sacro fuoco’ iniziale si sia un poco spento. Il Comitato Treno Ponte Tangenziale sembra attraversare una fase di assestamento. Forse e in parte c’era da aspettarselo. I 7 mesi e mezzo di chiusura di ponte Po, le nessune buone nuove sulla tangenziale, i silenzi della Procura sugli esposti presentati ed una situazione – quella del traffico su ferro – che da terzo mondo era e da terzo mondo è rimasta nonostante l’imbellettamento della stazione di Casalmaggiore avrebbero stroncato anche un toro da monta.
Così non è stato anche se la fase attraversata in questo momento non è delle più floride. Troppa politica (forse), troppo poche le cose ottenute sino a questo momento per scatenare l’entusiasmo. Certo, non è colpa del Comitato, ma c’è chi ha premuto per un’azione più incisiva e ‘movimentista’ e chi per un peso meno netto della politica. Il presidente Paolo Antonini sta facendo il possibile e la battaglia va comunque avanti. E’ una guerra di posizione, di trincea in cui si registra una fase di stallo.
Daltronde il territorio si è specializzato nello stallo. L’unica azione a favore dei cittadini – in termini economici – è stata quella della riduzione della Tari intrapresa dal Comune di Casalmaggiore. Meglio di niente anche se dall’agevolazione rimangono fuori in parecchi che pagano, con le proprie tasche, il naufragio di una gestione poco lungimirante delle infrastrutture.
C’era chi, già agli albori del 2000, aveva preventivato che un ponte nuovo sarebbe stato necessario. Massimo Araldi, l’ultima volta che si presentò come candidato sindaco, aveva messo proprio il ponte Po tra le priorità del territorio. Non aveva la sfera di cristallo, ma aveva la capacità di vedere oltre e i dati sulla vita del cemento armato erano già noti allora. Quelle elezioni poi le perse, per una manciata di voti, e non se ne fece nulla. Col senno di poi si è tutti maestri. In quel caso aveva visto giusto.
Restano i duri. Anzi no, restano quelli più abituati ai tempi lunghissimi della politica e della giustizia. E proprio sul versante della giustizia il Comitato fa registrare l’ennesimo atto nel tentativo di scardinare una gestione pessima del servizio ferroviario che non cambia. La mossa è quella di una diffida a RFI e Trenord, ad “adempiere in merito alle condizioni di sicurezza e di manutenzione della linea ferroviaria Brescia Parma”. La diffida invita i due enti a rispondere entro trenta giorni, pena l’inoltro della stessa ai prefetti di Parma, Cremona e Brescia affinché siano loro ad attivarsi per “assicurare la sicurezza e l’incolumità degli utenti ferroviari”.
La diffida dovrebbe – secondo gli intenti del Comitato – essere firmata dai primi cittadini sul territorio, il testo è stato infatti inoltrato al sindaco Filippo Bongiovanni il 14 aprile scorso. Dovrebbero essere i sindaci a prendere in mano la questione.
Questo il testo della diffida: “Il recente rapporto “Pendolaria” redatto dalla associazione Legambiente ha censito la Linea Brescia Parma tra le cinque peggiori d’Italia quanto a materiale rotabile ritardi scadenza del servizio;
La chiusura (dal 6 settembre 2017) del ponte stradale che collega la Lombardia all’Emilia Romagna, tra Casalmaggiore (Cr) e Colorno (Pr) ha reso ancora piu? drammatica la situazione legata alle carenze del servizio ferroviario. Si riscontrano quotidiane soppressioni di treni, senza alcun servizio sostitutivo; costanti ridardi anche di oltre 30 minuti, mancato rispetto delle condizioni previste dal contratto di servizio; motrici diesel fortemente inquinanti che rendono insalubre il viaggio; principi di incendio del locomotore (16.2.2018) con blocco del treno;
il comitato Treno Ponte Tangenziale di Casalmaggiore Colorno ha piu? volte segnalato, anche alla Procura della Repubblica di Cremona, i disagi e le condizioni di pericolo per la circolazione; valutato l’interesse ad agire per le ragioni di sicurezza e ordine pubblico con riferimento alla fruizione del servizio del trasporto ferroviario da parte di un elevato numero di pendolari e cittadini-utenti nel bacino del casalasco e del parmense, si chiede, con la massima urgenza, di essere rassicurati in merito alla perfetta sicurezza e adeguata manutenzione della linea ferroviaria Brescia Parma e se non sia necessario un piano di manutenzione straordinaria per assicurarne la piena efficienza e sicurezza; di essere rassicurati in merito alla perfetta manutenzione dei convogli Trenord, in particolare di quelli piu? vetusti come le littorine diesel; di conoscere quali piani di manutenzione e prevenzione per l’infrastruttura e per i convogli circolanti siano stati adottati rispettivamente dalle societa? RFI e Trenord per la linea ferroviaria Brescia Parma.
Tutto cio? chiesto, ?si invitano formalemente le societa? RFI e Trenord a voler rispondere alle suddette richieste nel piu? breve tempo possibile e comunque entro e non oltre 30 gg. dal ricevimento della presente e si avvertono le SS.LL. che in mancanza si provvedera? a chiedere ai Prefetti di Brescia Cremona e Parma, nel rispetto delle loro competenze, di adottare con urgenza le misure ritenute piu? idonee ad assicurare la sicurezza e l’incolumita? degli utenti ferroviari della linea ferroviaria Brescia Parma”.
Nazzareno Condina