Cultura

Asola: apre al Museo Bellini "Tra segno e realtà Pittura a Mantova tra l'800 e il '900"

Dopo il successo de "Il cibo dipinto", i curatori di quell'esposizione Gianluca Bottarelli e Vincenzo Denti, hanno allestito una nuova mostra che rimarrà aperta dal 13 aprile al 24 giugno. Inaugurazione domani alle 17.30

ASOLA – Sarà inaugurata venerdì 13 aprile alle 17.30 al Museo Civico Goffredo Bellini la mostra “Tra segno e realtà. Pittura a Mantova tra l’800 e il ‘900”. L’esposizione è curata da Gianluca Bottarelli e Vincenzo Denti, gli stessi che avevano allestito con successo l’esposizione “Il Cibo Dipinto”. La mostra che al Bellini rimarrà aperta fino al 24 giugno, documenta con un nutrito numero di opere le diverse declinazioni della ricerca artistica nell’ambiente mantovano tra la seconda metà del‘800 e la prima metà del ‘900. In quest’arco di tempo numerosi pittori virgiliani tentano di affermarsi in città come Milano e Venezia, aperte al dibattito delle idee e alla grande committenza, pur conservando un forte legame con Mantova e la sua provincia. Questo legame spesso diventa contraddittorio come evidenziano le opere in mostra sospese fra tradizione e ricerca avanguardista, tra tecniche accademiche e soluzioni innovative. Il corpo delle opere esposte consta in sessantotto dipinti realizzate da diversi autori tra i quali: Gerolamo Trenti, Virgilio Ripari, Giuseppe Marusi, Domenico Pesenti, Archimede Bresciani, Mario Lomini, Mario Moretti Foggia, Giuseppe Guindani, Vindizio Nodari Pesenti, Lino Baccarini, Ugo Celada da Virgilio, Alfonso Monfardini, Paride Falchi, Gino Donati, Pio Semeghini, Giulio Perina, Guido Resmi. 

I dipinti dimostrano la sensibilità di ogni artista nel ricercare e costruire un personale percorso poetico,restituiscono una documentazione puntuale e partecipe degli avvenimenti storici che hanno segnato l’arco temporale preso in esame. Ritroviamo gli orizzonti della nostra pianura, i corsi d’acqua che la fanno così unica, vedremo i profili delle nostre cittadine illuminate dal sole o velate dalla nebbia, luoghi senza tempo che solo la pittura riesce a raccontare. Lo sguardo degli artisti dipinge gli studi, le modelle, gli interni domestici e i personaggi in posa, testimonia la difficoltà della scelta artistica e al tempo stesso evidenzia l’attenzione nei confronti delle avanguardie e delle novità del tempo documentando avvenimenti storici, passioni politiche e sentimentali. Non è nell’intento degli organizzatori l’analisi scientifica di un secolo di pittura, bensì un progetto documentativo che ha come obbiettivo l’indagine di alcune importanti collezioni private mettendo le opere in dialogo tra loro, in un’ipotetica collezione di collezioni. Si è trovata la stessa passione per la bellezza e conoscenza profonda degli artisti e della loro opera, in tutti i prestatori coinvolti, si è trovata la stessa incredibile qualità nelle opere prestate. La mostra si racconta da sola: i curatori si sono occupati di mettere in ordine le date e il tempo stesso ci accompagnerà in questo viaggio nella nostra terra, la vedremo con gli occhi degli artisti e forse la scopriremo ancora più bella.

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