Marcaria e la polemica del mercato di Pasqua. Simonazzi: "Confusione nei regolamenti"
"Questa serie di regolamenti ha, evidentemente, creato confusione anche nel Sindaco visto che emette un’ordinanza per ribadire una cosa già presente nei regolamenti stessi" spiega Simonazzi, consigliere di minoranza.
MARCARIA – Non manca nemmeno per Pasqua la polemica politica a Marcaria. Anzi, proprio alla Pasqua si riferisce. “In data 22 marzo – il Sindaco Malatesta emette l’ordinanza nr 7/2018, pubblicata sull’Albo Pretorio del Comune di Marcaria in data 24 marzo 2018, in cui “dispone” la sospensione del mercato domenicale di Campitello del 1 aprile 2018 in occasione della Santa Pasqua. Anche questa volta il Sindaco dimostra di non aver piena contezza di quelle che sono le azioni da intraprendere e quelli che sono i regolamenti interni perché esiste un Regolamento Comunale che vieta il mercato domenicale a Pasqua”.
A scriverlo è Stefano Simonazzi, consiglieri di minoranza. “Il Sindaco dimentica che è ancora vigente il Regolamento Comunale per la Disciplina del Commercio su Aree Pubbliche, Mercati e Fiere approvato in Consiglio Comunale con Delibera nr 16 del 23 aprile 2012 e modificato con delibera nr 5 del 9 marzo 2013, attualmente l’unico pubblicato sul sito ufficiale istituzionale del Comune. Il Regolamento in questione all’articolo 19 comma 6 recita: “E’ fatto divieto di effettuare mercati e fiere, nonché di esercitare l’attività del commercio in forma itinerante, nei giorni di Natale, Capodanno, Pasqua. I mercati che coincidono con le suddette festività, si intendono soppressi e non possono essere anticipati”. Dato che questa amministrazione ha fatto tre regolamenti che si sovrappongono con quello citato e vigente forse ha fatto confusione”.
“Come da noi detto più volte in Consiglio Comunale – spiega Simonazzi – sarebbe opportuno che si uniformassero questi regolamenti e non basta una dicitura del tipo: “con l’approvazione del presente regolamento si intendono abrogati gli articoli dei regolamenti precedenti in contrasto”, come è stato fatto da questa amministrazione, perché questo modo di fare genera confusione nei cittadini e negli uffici stessi che invece di controllare un regolamento, ne devono controllare 5 e interpretarli. Questa serie di regolamenti ha, evidentemente, creato confusione anche nel Sindaco visto che emette un’ordinanza per ribadire una cosa già presente nei regolamenti stessi”.
“In Consiglio Comunale – si legge – alle nostre sollecitazione di uniformare i regolamenti ci è stato risposto che “se una normativa è posteriore e proviene da una legge di grado superiore, ha efficacia abrogativa della normativa precedente e quindi, di conseguenza, del Regolamento precedente”, il che significa che questa amministrazione, per non sforzarsi di uniformare i regolamenti lascia al cittadino l’onere di capire quale legge sia quella di riferimento e, per tornare all’ordinanza in oggetto, il Sindaco cita come riferimenti normativi, da cui fa partire l’ordinanza due Leggi Regionali la LR nr 6 del 2010, da cui deriva il Regolamento Comunale per la Disciplina del Commercio su Aree Pubbliche, Mercati e Fiere ancora in vigore, e la LR 10 del 2016 che, svista del Sindaco, è stata abrogata nel 2018. Quindi, citando solamente queste due normative di grado superiore, nessuna è in contrasto col Regolamento Comunale che è valido e il mercato domenicale a Pasqua non si sarebbe potuto fare anche senza questa ordinanza. L’Amministrazione ha bisogno di forma e di sostanza e spesso entrambe le cose vengono tralasciate da questo Sindaco per superficialità e mancanza di conoscenza”.
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