Ambiente

Primavera pulita, volontari al lavoro: trovato anche cane senza vita. Rifiuti giù del 30%

Diminuiscono gli ingombranti ed è un buon segnale. L'allarme lanciato, ossia il dato meno positivo, è quello legato alla raccolta differenziata. "Purtoppo - spiega Chiarini - molti non la fanno e così abbiamo trovato sacchetti in cui si trova di tutto".

CASALMAGGIORE – Anche una cassaforte, quasi certamente provento di un furto, una carta d’identità francese, una patente di guida, un gesso (usato per una gamba) e, purtroppo, un cagnolino morto con tanto di microchip: questi i ritrovamenti più singolari e, nel caso dell’amico a quattro zampe, macabri della Primavera Pulita 2018 organizzata a Casalmaggiore dall’Associazione Persona Ambiente di Damiano Chiarini, tra i primi promotori dell’iniziativa.

E’ possibile, per non dire probabile, che la casa d’identità fosse quella della donna francese derubata la scorsa notte in un bar del centro casalese. Hanno partecipato all’iniziativa anche il sindaco Filippo Bongiovanni e i consiglieri Pierfrancesco Ruberti, Pierluigi Pasotto, Mirca Papetti e Alessandro Rosa per quanto concerne gli esponenti del consiglio comunale casalese (divisi dalla politica, uniti dalla bontà dell’iniziativa), senza scordare la presenza significativa di Giampietro Todeschini, presidente di Casalasca Servizi. Proprio Casalasca dovrà ora raccogliere, tra domenica pomeriggio e lunedì, i vari sacchi di rifiuti raccolti e sistemati in modo ordinato lungo il ciglio delle varie strade ripulite e lungo l’argine o le varie zone di competenza dove hanno operato tanti volontari.

Non mancavano poi tanti esponenti delle associazioni che hanno aderito, ossia Atletica Interflumina, Pro Loco, Casalbellotto Insieme, Emergenti Quattrocase, Centro Milarepa, Oltrefossa, Fotocine Casalasco, Bottega Equosolidale, Quattrocase è viva, Slow Town, Volontari Cappella, CarpFever Team e Noi ambiente e salute. La foto ricordo in piazza Garibaldi è stata meno “partecipata” rispetto agli altri anni, ma ciò non significa che la partecipazione sia stata scarna: semplicemente molti volontari, specie delle frazioni, hanno preferito tornare direttamente a casa dopo avere svolto il proprio compito. Da rimarcare il ritrovamento di tanti documenti (codici fiscali, carte d’identità e agende) che saranno consegnati a Polizia Locale, Guardie Ecologiche Volontarie e Carabinieri per eventuali indagini o semplicemente per riconsegnarli ai legittimi proprietari.

Il bilancio è molto positivo, o comunque incoraggiante, secondo Chiarini: “Il primo dato che voglio sottolineare è la presenza nettamente diminuita di ingombranti, come pneumatici o frigoriferi, che lo scorso anno trovammo in grande quantità. Nel complesso abbiamo riempito 7-8 camion di rifiuti, contrariamente agli 11 dell’anno scorso: dunque possiamo calcolare, non avendo una misurazione puntuale in chilogrammi, un calo del 30% circa, che rappresenta un ottimo segnale. Certo, non possiamo demordere. Il grazie va per questa edizione alla settantina di volontari che ha operato in diverse zone di Casalmaggiore e frazioni: qualcuno in meno dell’anno scorso, ma consideriamo pure chi poi darà una mano in frazione con iniziative parallele nelle prossime giornate”.

L’allarme lanciato, ossia il dato meno positivo, è quello legato alla raccolta differenziata. “Purtoppo – spiega Chiarini – molti non la fanno e così abbiamo trovato tanti sacchetti in cui si trova di tutto abbandonati sull’argine o vicino alla zona golenale o lungo la strada. In alcuni vi erano anche documenti come buste postali o incartamenti similari e questo potrebbe aiutare a risalire ai responsabili. Dato che però l’intento è educativo e non punitivo, in primis, mi sento di lasciare due messaggi, o un doppio consiglio: da un lato l’educazione civica, a partire dalla scuola; dall’altro il controllo sociale. Se ad esempio dovessi vedere che il mio vicino non fa la raccolta differenziata, io ho il dovere di segnalarlo. Prima proprio al mio vicino, poi eventualmente alle autorità. La strada sembra essere quella giusta ma, ripeto, guai ad abbassare la guardia”.

Giovanni Gardani

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