Sabbioneta si illumina con l'Etoile per eccellenza: Carla Fracci riceve Toson d'Oro
La stessa Etoile prima di entrare a teatro ha peraltro visitato alcuni dei monumenti di Sabbioneta e ha avuto modo di ammirare il Toson d’Oro originale al museo ecclesiastico, del quale il Toson consegnato dal Rotary è una fedele riproduzione.
SABBIONETA – Il Toson d’Oro si arricchisce di una nuova stella. Anzi, di una nuova Etoile, è il caso di dirlo: Carla Fracci ha ricevuto a Sabbioneta, nella splendida cornice del Teatro all’Antica, il prestigioso riconoscimento che porta il nome del duca fondatore della città, Vespasiano Gonzaga, e che viene assegnato dal Rotary Casalmaggiore Viadana Sabbioneta.
Carla Fracci, quasi certamente la più nota danzatrice classica italiana nel mondo, è la prima donna a ricevere il riconoscimento, succedendo a Umberto Veronesi, Philippe Daverio, Ennio Morricone e Massimo Bottura. Ad accoglierla al tavolo delle autorità il presidente del Rotary Alessandro Gnaccarini, il sindaco di Sabbioneta Aldo Vincenzi, il governatore del Distretto 2050 Lorenza Dordoni e il notaio Stanislao Cavandoli a rappresentare la commissione che ha assegnato il premio, composta anche da Ulisse Bocchi, Giuseppe Grazzi ed Enzo Rosa. Carla Fracci è stata ovviamente premiata per meriti artistici.
Prima di ricevere il premio Carla Fracci ha ripercorso la propria carriera, sfruttando alcune immagini proiettate su uno schermo alle sue spalle, alcune delle quali risalenti alla recente visita con performance annessa al Museo del Violino di Cremona, visita che Fracci ha ricordato con piacere. La stessa Etoile prima di entrare a teatro ha peraltro ammirato alcuni dei monumenti di Sabbioneta, accompagnata tra gli altri dallo storico dell’arte ed ex assessore alla Cultura di Sabbioneta Giovanni Sartori, e ha avuto modo di osservare da vicino al Museo Ecclesiastico il Toson d’Oro originale, del quale il Toson consegnato dal Rotary è una fedele riproduzione. Anche il marito Beppe Menegatti ha accompagnato la Fracci a Sabbioneta per l’importante evento, che ha dato lustro a un intero territorio.
Accolta da un grande applauso a Teatro, prima di intervenire Carla Fracci è stata introdotta dagli interventi degli altri relatori al tavolo: Vincenzi ha esaltato la felice intuizione del Rotary in merito all’istituzione del Toson d’Oro Vespasiano Gonzaga (prima assegnazione nel 2014), mentre Dordoni, da rappresentante del gentil sesso, s’è detta soddisfatta del fatto che il premio fosse stato assegnato a una donna. Particolare rimarcato anche da Cavandoli, che ha ricordato l’elezione a presidente del Senato, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana, di una donna, Maria Elisabetta Alberti Casellati, paragonando i due eventi concretizzatisi nella stessa giornata di sabato 24 marzo. Cavandoli ha ripercorso la storia del Toson d’Oro originale, istituito nel 1429 come omaggio di nozze, ispirato probabilmente (ma diverse sono le ipotesi) alla capigliatura di una giovane fanciulla. “Al di là delle origini del premio – ha spiegato Cavandoli – conta il motto, ripreso da Carlo V, “Plus Ultra”, ossia puntare sempre avanti e sempre più in alto. Così come il Rotary fa con questo premio”. A questo proposito Fracci pochi minuti dopo, creando una sorta di parallelo, ha parlato di “una esigenza di crescere e migliorare che ogni ballerina sente dentro di sè e che offre una spinta”.
L’artista milanese 81enne ha lodato “il teatro meraviglioso e la città di Sabbioneta piena di storia e cultura”, ringraziando il Rotary “per come tiene viva la tradizione di questo premio”. Ha poi ricordato la propria presenza recente a Cremona, al Museo del Violino, e la sua infanzia tra Cremona e Mantova: “Mia mamma era di Volongo e io andavo a scuola a Gazoldo degli Ippoliti. A pensarci bene, guardando la cartina geografica, Sabbioneta è così vicina a queste località ma mi mancava”. Poi la promessa: “Spero ci sia occasione di tornare in questo teatro, davvero magnifico, per organizzare un bello spettacolo e un importante momento di cultura adatto al luogo”. L’Etoile ha spiegato di emozionarsi ancora guardandosi le spalle e ripercorrendo la propria carriera. “Credo di avere avvicinato la danza, che sembrava un mondo inarrivabile e capace di mettere soggezione, alla gente e tuttora sono gratificata dall’affetto e dalla stima del pubblico che mi segue”.
Le fotografie proiettate alle spalle della ballerina, intervistata nel mentre da Francesca Strozzi, giornalista di Tv Parma, hanno aiutato la stessa Fracci a ricordare passaggi clou. Con una piccola curiosità. “Questa foto è di mia sorella Marisa: non sono io, anche se questa bambina accenna un passo di danza in spiaggia” ha spiegato Fracci, suscitando il sorriso della platea. E ancora l’incontro con Nureyev, “che amava il suo lavoro, era molto competitivo, ma al quale tenevo testa: voleva me per una coreografia particolare e mi insegnò lo “Schiaccianoci” in due giorni perché potessi ballarlo con lui”. Da rimarcare pure l’abbraccio con un anziano Charlie Chaplin alla Scala di Milano, immortalato da una foto con dedica. E la foto ricordo con il poeta Eugenio Montale: quando questo scatto è stato proiettato, il marito di Carla Fracci Beppe Menegatti ha chiamato l’applauso del pubblico. Poi, dopo avere mostrato una foto della Fracci attrice nel ruolo di Giuseppina Strepponi, seconda moglie di Giuseppe Verdi, in un film sul Maestro di Busseto, è seguita una riflessione sul mondo della danza di oggi. “La chiusura di molti teatri è stata una scelta sbagliata, che non ha aiutato i giovani danzatori. La differenza la fanno i dettagli: io ricordo che vedevo sempre una luce negli occhi diversa e una grande eleganza in chi sapeva poi fare la differenza sul palco”.
Giselle è stata eletta dalla stessa ballerina come personaggio più amato interpretato in carriera “anche se sono tantissimi i ruoli e i balletti che ho amato”, mentre Fracci ha ringraziato pubblicamente il marito, registra teatrale. “Sono stata fortunata, molto. Sono stata accanto al meglio, ho visto e ho avuto il meglio. Nella vita rifarei tutto, proprio per questo”. Due curiosità finali (“vesto spesso di bianco perché è un colore che illumina, ma amo molto pure il verde, prediligendo stoffe morbide” e poi “apprezzo molto Virginia Raffaele, mia imitatrice, perché è una donna intelligente: non me la sono mai presa per le sue imitazioni, anzi…”), dopo di che si è assistito alla solenne cerimonia di premiazione. Carla Fracci, come dedica ricordo sul libro mastro del premio Toson d’Oro Vespasiano Gonzaga, ha scritto: “Grazie, grazie, grazie. E’ stato bellissimo essere con voi che date la forza e la vita per il premio Toson d’oro. Evviva!”. Parole indelebili a suggello di una giornata indimenticabile.
Giovanni Gardani