Sagradello di Solarolo: avanza la riscoperta del territorio de 'Il Melograno Junior'
Questo luogo nel 1080 fu teatro di una sanguinosa battaglia tra le truppe pontificie dell’anti-Papa Clemente III e quelle della Contessa Matilde di Canossa. Lo scontro venne vinto dai canossiani
SOLAROLO RAINERIO – Prosegue la bella ricerca de ‘Il Melograno Junior’ relativa a parti di storia dimenticate del territorio. Protagonista di questa nuova puntata, il sagradello di Solarolo Rainerio.
“Questa piccola Cappella campestre – scrivono – sorge nel pieno della campagna all’incirca tra i comuni di Solarolo Rainerio e Voltido, in corrispondenza di Cascina Soldizi. Cascina Soldizi sorge sui resti di un antico “manso” di origine longobarda, dove anticamente pare (ma non vi è una conferma certa) fosse presente una Chiesa detta di S.Pietro in Soldizio.
Questo luogo nel 1080 fu teatro di una sanguinosa battaglia tra le truppe pontificie dell’anti-Papa Clemente III e quelle della Contessa Matilde di Canossa. Lo scontro venne vinto dai canossiani e il falso Papa fu costretto a fuggire ed in seguito venne scomunicato e morì in miseria, ma questa battaglia fu particolarmente cruenta tanto che si decise di erigere un luogo consacrato a memoria e suffragio di tutti i soldati che persero la vita in quel luogo, quindi probabilmente a quel periodo risale la costruzione di una prima versione della Cappella del Sagradello.
Nell’anno 1762 il parroco di Solarolo, Giuseppe Billieni, decise di erigere una nuova cappella in quanto il Sagradello era diventato negli anni un luogo di continuo pellegrinaggio per le persone dei paesi vicini; ancora oggi tra i cittadini di Solarolo è tradizione recarsi in “pellegrinaggio” una volta all’anno, generalmente l’ultima domenica di Maggio, presso la Cappella per raccogliersi in un momento di preghiera.
Come si può osservare ancora oggi, al suo interno sono custodite ed esposte le ossa di alcune persone ignote, che secondo la tradizione dovrebbero appartenere ai soldati della battaglia del 1080, ma che secondo altre fonti sarebbero risalenti ad un altro scontro che ebbe luogo in quel punto, ossia una piccola battaglia durante la campagna napoleonica d’Italia del 1796, in cui vennero a scontrarsi l’avanguardia dell’esercito francese e la retroguardia delle truppe austriache, ed è molto probabile che i resti oggi visibili appartengano proprio a quest’ultimo episodio come confermano alcuni esami fatti presso l’università di Parma.
Successivamente la cappella venne restaurata nel 1916, dopo che aveva preso fuoco a causa di un lumino, e in tempi più recenti nel 2007 dall’architetto Roberta Gargano che la riportò all’antico splendore dotandola anche di un ampio sagrato”.
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