Torrione, il comune approva il progetto definitivo per arrivare ai fondi governativi
In totale i lavori costeranno 1 milione 231mila euro, ai quali aggiungere 64.800 euro di oneri per la sicurezza, 129.600 euro di Iva al 10% e 74.400 euro di accordi bonari, imprevisti e arrotondamenti.
CASALMAGGIORE – Finalmente ci siamo. E se la notizia più attesa, il passo davvero decisivo, era giunto alla fine dello scorso anno come una sorta di regalo di Natale in lieve ritardo, ecco che ora il comune di Casalmaggiore si adegua e, mediante delibera di giunta pubblicata all’albo pretorio nei giorni scorsi, la numero 57 per la precisione, si mette in regola per poter accedere ai fondi, 1.5 milioni di euro, che il Governo ha messo a disposizione con il bando “Bellezza – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati”. In totale 150 milioni di euro distribuiti in tutta Italia e, nella provincia di Cremona, oltre che a Casalmaggiore per il Torrione, anche a San Daniele Po e Romanengo.
“Il Torrione gonzaghesco – si legge nella delibera che fa dunque un po’ di storia della città e del monumento e che è bene rispolverare – è ciò che rimane dell’antica fortificazione della città, edificata tra il XV e il XVI secolo sui resti di una cinta difensiva dell’XI secolo, che doveva proteggere il centro abitato dall’azione erosiva del fiume e dalle sue devastanti piene. Fu porta d’accesso per il passaggio pedonale e carraio, con anche funzione di presidio militare, che a partire dal XVII secolo diviene preponderante, a causa della presenza della guarnigione di presidio, che rende anche necessaria la presenza di un carcere. Con il trasferimento ad altre sedi della guarnigione, al Torrione resta solo la funzione di carcere, che mantiene sino alla prima metà del XX secolo, epoca del suo definitivo abbandono”.
Il progetto di risanamento conservativo era stato approvato, all’interno di un complesso urbanistico più grande comprendente anche la chiesetta fronte argine di San Rocco e il vecchio magazzino Aipo, il 30 maggio 2015: quella volta, con il bando Emblematici Maggiori andò male, ma la candidatura del maggio 2016 al bando voluto dall’allora Governo Renzi ha segnato alla fine la svolta tanto attesa. Da lì è partito l’iter, entrato nel vivo proprio a inizio marzo: lo scorso giovedì infatti, il Sottosegretario di Stato uscente Maria Elena Boschi ha informato il comune di Casalmaggiore che un’apposita commissione avrebbe acquisito la documentazione necessaria per poter erogare il finanziamento.
Ecco allora che la giunta comunale ha approvato il progetto definitivo, anche se non ancora esecutivo, predisposto dall’ingegnere comunale Enrico Rossi e dall’architetto Fiorella Diana. In totale i lavori costeranno 1 milione 231mila euro, ai quali aggiungere 64.800 euro di oneri per la sicurezza, 129.600 euro di Iva al 10% e 74.400 euro di accordi bonari, imprevisti e arrotondamenti. Nel complesso, appunto, 1 milione e 500mila euro per intervenire su piano terra, primo, secondo e terzo piano: insomma sulla struttura completa, salvandola così dall’oblio e mettendola in sicurezza.
Giovanni Gardani