Politica

Giuseppe Minoglia lascia il gruppo consiliare di "Vivi Canneto"

"La mia non è assolutamente una decisione “politica” ma una necessaria presa di posizione personale. La totale mancanza di rispetto usata nei miei confronti da Sindaco e Capogruppo in primis, e dalla Giunta tutta poi, non credo possa restare senza risposta ancora a lungo". 

da sinistra i consiglieri Fasciglione, Cervi e Minoglia

CANNETO SULL’OGLIO – Il Buran è passato, ma in quel di Canneto, a livello politico, è ancora bufera. Specialmente dopo l’ultimo scossone della mancata comunicazione ufficiale agli altri Comuni interessati, del recesso dalla convenzione di Polizia Locale, come votato dallo scorso Consiglio in cui il gruppo fedele al sindaco Zecchina è stato battuto in virtù del voto avverso dei consiglieri di maggioranza: Cervi, Fasciglione e Minoglia. Dopo il comunicato congiunto delle minoranze, è arrivata dal fronte opposto una dura presa di posizione. Proprio Giuseppe Minoglia, già in passato critico verso Sindaco e Giunta, ha protocollato martedì, non le proprie dimissioni, bensì la propria fuoriuscita dal gruppo Consiliare di maggioranza di Vivi Canneto e la costituzione del gruppo misto. Queste le sue motivazioni:

“Mio malgrado sono costretto a compiere un passo doloroso e sofferto, ma necessario, per tutelare la mia dignità di uomo libero prestato temporaneamente al servizio delle Istituzioni Cannetesi per volere proprio e dei cittadini di Canneto. La mia non è assolutamente una decisione “politica” ma una necessaria presa di posizione personale. La totale mancanza di rispetto usata nei miei confronti da Sindaco e Capogruppo in primis, e dalla Giunta tutta poi, non credo possa restare senza risposta ancora a lungo. Con il tipico fare di chi non sa confrontarsi ed è chiuso ad ogni critica, il gruppo mi ha emarginato e ritenuto indegno di ricevere alcun tipo di riscontro alle domande poste. Una cosa è doveroso chiarire: io non ho mai messo in difficoltà l’Amministrazione; l’ho criticata certo, ma sempre nel merito di singole questioni ed il tempo ha dimostrato la fondatezza delle mie posizioni. Purtroppo, in assenza di argomenti, i miei interlocutori hanno disatteso un confronto nel merito delle questioni ricadendo in semplici ed infantili personalizzazioni. È stato applicato nei miei confronti il medesimo trattamento riservato ad altri che hanno abbandonato prima di me e che avevano osato criticare alcune scelte amministrative. Dapprima si viene isolati per farti sentire debole, poi irrisi nel gruppo, per farti sentire inutile, infine additati in pubblico quali complottisti. Un metodo, tipico di persone che non vogliono sostenere un dialogo ed un confronto, che non apprezzano il valore della differenza, ma che amano un piccolo mondo chiuso, conformista, controllabile. Probabilmente Sindaco e Capogruppo hanno sperato che l’epilogo fosse lo stesso: dimissioni silenti, per senso di responsabilità e nessuna voglia di polemica. Se così fosse, l’errore di valutazione sarebbe grossolano. La mia storia personale parla chiaro. Io non ho nulla da perdere né da rimproverarmi; sulla credibilità e dignità della mia persona ho costruito la mia vita, e non è nemmeno lontanamente immaginabile che io mi ritragga in silenzio dinnanzi ad affronti inauditi agli occhi di qualsiasi persona di buon senso e di comune educazione.
In verità quindi io non esco dal gruppo; più correttamente potrei dire che io sono già stato espulso dallo stesso. Gli ipocriti non usano essere trasparenti e quindi mentono a sè stessi ed agli altri. Bisognerebbe almeno avere il coraggio di dire le cose come stanno, Io questo coraggio l’ho ora, e l’ho sempre avuto! Sono stato escluso dal gruppo? Non avete il coraggio di dirlo? Mi assumo io l’onere di chiarirlo.
Chi non riesce ad evitare personalizzazioni non riesce a capire il senso del confronto di idee, tutto è legato al pregiudizio ed al disprezzo verso chi sostiene certe convinzioni, invece che all’ascolto delle riflessioni proposte. Stando solo alle questioni più recenti rilevo che solo nell’ultimo Consiglio Comunale, peraltro su di una vicenda di secondaria importanza, per la prima volta in quattro anni, il Sindaco non è stato supportato dalla propria maggioranza. Questo significa che pur esprimendo posizioni critiche su talune scelte, pur subendo attacchi pubblici scriteriati, pur essendo dileggiati a mezzo di un teatrino stucchevole, per senso di responsabilità nessuno ha mai inteso danneggiare l’Amministrazione. Nemmeno in occasione dell’approvazione dell’ultima variante al Bilancio 2017 che il Sindaco aveva voluto modificare in extremis dando prova di dimostrabile superficialità; anche in quel frangente si preferì tacere e votare per non creare seri problemi.
Nonostante fosse da Ottobre che io chiedessi con insistenza al Capogruppo di mettere all’ordine del giorno delle nostre riunioni la discussione della Convenzione dei Vigili, e delle linee strategiche del bilancio, non ho mai ricevuto risposta. Nemmeno quando a dicembre sostenni per iscritto che se la tecnica dilatoria fosse proseguita avrei presentato io stesso una mozione per il recesso dalla convenzione.
Purtroppo dette riunioni non si sono ancora svolte, nemmeno dopo un Consiglio che ha visto la maggioranza spaccarsi. Evidentemente per il capogruppo un confronto collegiale non è né utile né necessario. Le posizioni sono chiare: nel merito non si può discutere! Le mie rimostranze infatti sono sempre e solo state nel merito dei contenuti, senza che vi sia mai stata data risposta. Non si è nemmeno dato rilievo alle posizioni assunte se non, coerentemente, per attaccare ed offendere le persone a mezzo stampa. Questione di stile.
L’arroganza e l’ipocrisia sono arrivate al punto di ignorare non solo delle reiterate richieste di spiegazione avanzate dal sottoscritto, non solo di proporre alla nostra attenzione un bilancio blindato ed indiscutibile il giorno prima dell’adozione in Giunta dello stesso, ma addirittura di disattendere un voto esplicito ed inequivocabile del Consiglio per il solo motivo che non lo si condivideva calpestando così le più elementari regole del diritto amministrativo, del buon senso e del rispetto delle Istituzioni.
Ma questo è lo stile del “me ne frego!” del “comando io!”… ci mancherebbe! Nessuno vi ha intralciato e nessuno vuole intralciarvi. Il finale lo scriveranno le regole del gioco, la cui ignoranza non è ammessa, e non potrà mai essere addotta a scusante di qualche errore.
A dimostrazione di quanto io sia considerato e coinvolto si pensi che nessuno ha ritenuto opportuno informarmi che l’approvazione del bilancio prevista per il 26/02, nonostante la certezza di avere i voti di tutta la maggioranza, è stata rinviata a data da destinarsi.
Che il sottoscritto sia venuto a sapere di questo strategico e fondamentale rinvio per caso chiedendo conto agli uffici della mancata ricezione dell’avviso di convocazione, la dice lunga sul mio coinvolgimento nel gruppo, sullo stile e capacità di coordinamento del capogruppo e su quale sia la causa principale dello sfaldamento della maggioranza di questo ultimo anno.
Sono convinto che sia inopportuno rimanere dove non si è ben visti, né ben accetti, non posso quindi che prendere atto della inequivocabile e condivisa posizione della Giunta nei miei confronti e non mi resta, per trasparenza, correttezza e dignità, che formalizzarla con inevitabili e coerenti dimissioni dal gruppo consiliare di Vivi Canneto.
Essendo tali dimissioni la conseguenza di una volontaria e precisa personalizzazione della discussione, nel novero di tale ambito interpretativo esse devono rimanere confinate. Esse restano quindi il gesto personale di chi, prendendo atto del desiderio del gruppo di appartenenza, si assume l’onere di dare forma allo stesso.
Restando fedele all’impegno assunto con i Cannetesi, al progetto ed al programma presentato nel 2014 da Vivi Canneto, svolgerò il mio ruolo garantendo il sostegno di qualsiasi iniziativa vada nell’interesse della collettività, discernendo, al netto di qualsiasi forma di personalismo, tra le singole proposte avanzate dalla Giunta e confermando a tale proposito sin d’ora, per coerenza e trasparenza, il mio voto favorevole all’approvazione del bilancio preventivo così come adottato dalla stessa. Tolgo il disturbo lieto di dare gioia e serenità al Gruppo Consiliare di Vivi Canneto che non avrà più l’imbarazzo di dover inventare scuse per non rispondermi o non coinvolgermi”.

Parole chiare, che non si prestano ad equivoci e che arrivano da un esponente di lunga data della politica cannetese, destinate a far clamore. In attesa che venga fissata la data del Consiglio che dovrà discutere il bilancio (obbligatoriamente entro fine mese) il clima insomma, a colpi di dimissioni, consigli comunali saltati e diffide legali, è più che mai quello della resa dei conti.

MLR

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