"Ponte Po, la soluzione
della Provincia di Parma
non va: si pensi ad altro!"
Spett.le Direzione di Oglio Po News,
non potendo essere presente all’incontro del 2 marzo, voglio esprimere il mio parere nella speranza che, in questa situazione di stallo, qualcuno sappia dare una risposta.
1) La prima incongruenza è l’incarico dato dalla Provincia di Parma a un tecnico di sua fiducia, la cui progettazione e visione dei lavori risulterebbe in contrasto con altri autorevoli pareri tecnici. Stupiscono, inoltre, i criteri privatistici dell’assegnazione di detto incarico, in contrasto con un’obiettività di giudizio che ci si aspetterebbe da un ente pubblico, salvo poi scoprire che questo incarico, poi, non rispetti la normativa in vigore.
2) Nell’ipotesi che l’ossidazione e la corrosione dell’armatura delle travi abbia raggiunto anche gli strati più profondi della struttura, operare in loco, con il solo placcaggio esterno ritengo sia rischioso, anche per gli addetti ai lavori. Nessuno, però, a tutt’oggi, ha saputo fornire informazioni precise al riguardo, anche per capire quale siano le condizioni reali dell’armatura interna, nonché per conoscere a chi addebitare eventuali responsabilità e costi, nel caso che il placcaggio non debba dare i risultati previsti, la cui verifica, poi, richiederebbe un continuo monitoraggio della struttura stessa.
3) Al di là delle facili illusioni fornite dalla Provincia di Parma, ritengo che il problema si risolverebbe definitivamente ed in tempi brevi, sostituendo le travi e le mensole d’appoggio, con una struttura nuova, progettata ad hoc, da realizzarsi in acciaio, preferibilmente “corten”, che richiede minor costi di manutenzione. D’altra parte una struttura in acciaio risulterebbe molto più leggera di una struttura in cls. Non si dimentichi che la Ditta Marcegaglia, con l’acquisizione dell’acciaieria di Taranto, potrebbe essere coinvolta non solamente nella progettazione, ma anche nella fornitura, a costi ragionevoli, della nuova struttura.