Economia

Sgravio Tari, da giovedì parte il bando: ecco tutto quello che c'è da sapere

Lo sgravio, è stato calcolato, dovrebbe aggirarsi attorno al 50% dell’acconto che corrisponde al 35-40% del costo totale della tariffa. Una volta giunte le varie domande, queste saranno valutate da Comune e Casalasca Servizi. C'è tempo fino al 7 aprile.

Nella foto Poli e Bongiovanni

CASALMAGGIORE – Sgravio Tari, ormai ci siamo. Uscirà giovedì 1 marzo il bando che mira ad aiutare commercianti, artigiani e operatori nel settore turistico colpiti dalla chiusura del ponte di Casalmaggiore. Una misura che mette a disposizione 150mila euro per consentire proprio a queste piccole imprese, che hanno accusato un calo di media del 20-25% del fatturato a causa della chiusura dell’infrastruttura sul fiume Po, di respirare e di trarre un piccolo vantaggio economico.

Mercoledì mattina il sindaco Filippo Bongiovanni e l’assessore al Bilancio Marco Poli hanno presentato il bando nel dettaglio. Tutto parte da un primo colloquio tra comune e associazioni di categoria, in primis Confcommercio, e poi da un incontro in Regione Lombardia con i Dg dei settori Infrastrutture, Protezione civile e Commercio e con l’assessore al Bilancio Mauro Parolini il 9 dicembre. Lì è nata l’idea di mettere a disposizione la cifra di 150mila euro, di cui 100mila da parte della Regione e 50mila da parte del comune. Nel dettaglio quest’ultimo ente mette a disposizione 35mila euro sul piano finanziario Tari e 15mila euro a bilancio con una variazione già approvata in consiglio.

“La misura è simile a quella che Regione attuò per i commercianti colpiti dagli scavi per la costruzione della Metro linea 5 a Milano – ha spiegato Bongiovanni – ma per la situazione di Casalmaggiore era un po’ più complesso capire quali attività necessitassero in effetti di aiuto. A Milano era sufficiente individuare negozi e imprese lungo le vie degli scavi, qui invece abbiamo pensato di inserire tutte le attività con determinate caratteristiche che sorgono nel raggio di 5 km dalla rampa del ponte di Casalmaggiore. Abbiamo fatto qualche calcolo e si parla del 99% delle attività su suolo comunale”.

Non è una misura scontata, ha voluto rimarcare Bongiovanni, dato che in Emilia non c’è e in altri comuni nemmeno. Tornando al bando, questo terminerà alle ore 13 del 7 aprile e sarà possibile presentare la domanda o in forma cartacea al Centro Servizi al Cittadino o mediante Pec. L’ufficio bandi sovracomunale e le associazioni di categoria restano a disposizione per dare ulteriori informazioni. L’invito è alla partecipazione massima perché si tratta di una grande opportunità, è stato spiegato. Lo sgravio, è stato calcolato, dovrebbe aggirarsi attorno al 50% dell’acconto che corrisponde al 35-40% del costo totale della tariffa. Una volta giunte le varie domande, queste saranno valutate da Comune e Casalasca Servizi, che uscirà con la tariffazione indicando già lo sgravio. La bolletta sarà quella di metà maggio con pagamento entro il 30 giugno che prevede l’acconto del 70% sulla previsione totale annua. Lo sgravio sarà indicato in fatturazione, specificando quanto l’esercente dovrà pagare e quanto giungerà mediante il contributo da bando.

L’assessore Poli ha poi elencato i requisiti per partecipare: oltre al fatto di rientrare nel raggio di 5 km in linea d’aria dalla rampa del ponte, la misura è rivolta a micro, piccole e medie imprese, iscritte e attive presso il registro della Camera di Commercio regionale, in regola con la prescrizione antimafia e senza procedure fallimentari o concorsuali in corso. Ovviamente dovranno anche essere in regola col pagamento della Tari, con Inps e Inail e andrà indicato l’eventuale ottenimento di contributi europei compilando il modulo sulla legge “de minimis”. Dopo di che intervengono i codici Ateco per la parte commerciale e turistica, mentre per quella artigianale ci si rifà a una normativa regionale, per la quale la superficie dell’attività di commercio o di servizio deve essere inferiore a 150 metri quadrati. Sono escluse le sale giochi, mentre chi svolge attività principali di diverso tipo, ma al proprio interno consente il gioco d’azzardo, può rientrare nella misura a patto che si impegni a dismettere a fine contratto macchinette e slot e a non riattivarle per almeno tre anni.

Giovanni Gardani

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