Ponte, la Provincia di Parma dà l'ok al bilancio: nei prossimi giorni il progetto di Scaroni
La scadenza del 24 febbraio è superata. “Siamo ormai ai dettagli - rassicura Gianpaolo Serpagli, delegato alla Viabilità - e tra la fine di questa settimana e la prossima presenteremo il progetto. Comunque ci siamo”.
CASALMAGGIORE – Un ulteriore passaggio formale, nell’infinito labirinto della burocrazia, per provare a tirare il filo del discorso e arrivare, finalmente, al dunque. Lunedì la Provincia di Parma ha approvato il bilancio di previsione 2018-2020 e ovviamente, tra le voci più consistenti, vi sono quelle che riguardano i lavori di sistemazione dei due ponti sul Po che la provincia ducale condivide con quella di Cremona.
Parliamo di Casalmaggiore e di San Daniele Po. Ufficialmente i soldi stanziati dal Governo mediante il Decreto di fine anno non sono ancora stati introitati dalle casse della Provincia e dunque non sono ancora a disposizione: dato che però l’ultimo nulla osta da parte della Corte dei Conti, dopo la firma del Ministro Graziano Delrio, non dovrebbe tardare ad arrivare, ecco che l’ente provinciale presieduto da Filippo Fritelli ha comunque messo in conto i 12 milioni di euro (6 per Casalmaggiore e 6 per San Daniele), inserendoli già nella voce di bilancio delle entrate statali e poi, ovviamente, delle uscite per quanto concerne i lavori pubblici. Un passaggio burocratico, scontato ma necessario.
Piuttosto un lieve ritardo, ma l’aggettivo “lieve” male si associa alla pazienza di lavoratori, pendolari e cittadini che da quasi sei mesi attendono come il pane un segnale concreto, si registra sulla consegna del progetto che l’ingegnere strutturista Fabio Scaroni, nominato direttamente dall’ente provinciale, avrebbe dovuto presentare in questi giorni. La scadenza inizialmente indicata era quella del 24 febbraio, poi spostata al 28. “Siamo ormai ai dettagli – rassicura Gianpaolo Serpagli, delegato alla Viabilità – e tra la fine di questa settimana e la prossima o tramite una conferenza stampa o tramite un comunicato presenteremo il progetto. Comunque ci siamo”.
A quel punto, una volta che la Corte dei Conti darà l’ok, si potrà procedere al bando. E servirà ulteriore pazienza, come noto: rispettando infatti il nuovo codice anticorruzione del magistrato Raffaele Cantone, serviranno altri sei mesi per l’assegnazione dei lavori che, salvo problemi con l’aumento del livello del Po, prevedibile in autunno, si esauriranno nel corso di 3-4 mesi.
G.G.