La 'Tenda del silenzio'. Una risposta ad una società in cui chi più urla più è forte
Anche per questo nasce la ‘tenda del silenzio’, luogo d’incontro, di meditazione e di preghiera - per chi crede -. Oggi, sotto i portici del comune, ultimo giorno dell’iniziativa promossa dall’ACLI
CASALMAGGIORE – Riscoprire la forza del silenzio e della riflessione, se non proprio quello della preghiera in un mondo che viaggia sempre più veloce dall’altra parte, in cui chi più urla più si fa sentire, in cui la violenza, anche quella verbale, è all’ordine del giorno. Pensare di pace in un mondo in cui le guerre sono protagoniste.
Anche per questo nasce la ‘tenda del silenzio’, luogo d’incontro, di meditazione e di preghiera – per chi crede -. Oggi, sotto i portici del comune, ultimo giorno dell’iniziativa promossa dall’ACLI. Alcune classi degli istituti scolastici casalesi hanno voluto esserci. In rigoroso silenzio hanno letto le tavole che parlano di realtà in cui protagonista è la guerra.
Guerre dimenticate, come quella del Congo e quella del Sud Sudan. Spiegate grazie a materiale informativo e a vere e proprie tavole. A sostenere l’iniziativa, con alcune istallazioni, anche l’associazione Chiama Africa. “E’ un luogo di riflessione – spiega Sara Pisani – che non abbiamo inventato noi. Si tratta di una iniziativa ideata per la prima volta nel 2002, alla Casa della carità gestita a Milano da don Colmegna, come risposta alla violenza scaturita in seguito agli attentati alle Torri gemelle attraverso la proposta di mettersi dalla parte di chi non ha voce rinunciando alla propria, posticipando ad altre occasioni il fare a tutti i costi nella convinzione che a volte occorre fermarsi e fare silenzio”.
Sono diverse le realtà territoriali che hanno deciso di aderire all’iniziativa: dalla scuola primaria di Vicobellignano al Cpia di Casalmaggiore, dall’associazione M.I.A. a Casa Paola, la struttura di Rivarolo del Re che fa parte della Tenda di Cristo.
“Non è un’iniziativa confessionale – prosegue Sara – perché tutti, a prescindere dalla religione, sono ben accetti. Abbiamo voluto anche l’apporto di Chiama Africa per sensibilizzare sul problema dell’estrazione dei minerali dai paesi africani e delle guerre che da quelle ricchezze scaturiscono. La nostra tecnologia si basa su quei minerali”.
Non è l’unica ‘variante’ apportata alla tenda, rispetto all’idea originaria. Chi arriva non può non notare tutta una serie di stracci a terra. “Sono volutamente messi lì, perché è quello che a volte noi esportiamo in quei paesi, roba vecchia, da buttare”. Importiamo minerali preziosi, diamo loro stracci, questo il senso.
Sotto la tenda si sono succeduti in tanti, dalle scuole al Cpia di Casalmaggiore. Tutti insieme, senza barriere ne confini. Riflettere – e farlo in silenzio – non può fare che del bene a tutti.
Stasera a 20.30, l’ultimo momento di lettura e riflessione sotto la struttura. Poche riflessioni e poi una meditazione che naturalmente ognuno potrà fare proprio a partire dalla quiete. Per riscoprire valori che contano, in primo luogo quello della Pace di cui tutti abbiamo assoluto bisogno. A prescindere dal credo.
Nazzareno Condina