Cultura

Sabbioneta, sabato sera al Teatro all'Antica con Giovanni Sartori: "Recollecta membra"

La conferenza illustrerà oltre un decennio di studi e ricerche condotti sulle tracce delle collezioni ducali nel tentativo di ricomporre, seppur in maniera parziale, le raccolte di oggetti preziosi che Vespasiano costituì fino alla sua morte.

SABBIONETA _ Se le spoglie mortali di Vespasiano Gonzaga, duca di Sabbioneta, a trent’anni dal loro rinvenimento, torneranno a riposare ricomposte nel sacello sotto il monumento funebre all’Incoronata, non si può dire altrettanto per le raccolte di opere d’arte custodite nei palazzi ducali fino a quel lontano 1591. Sabato 24 febbraio alle 21 nel Teatro all’Antica, per iniziativa della Pro Loco, sodalizio sensibile da ottant’anni alla valorizzazione e alla conoscenza della” città ideale”, e col patrocinio del Comune di Sabbioneta e dell’Ufficio Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale UNESCO, lo storico dell’arte Giovanni Sartori darà conto di oltre un decennio di studi e ricerche condotti sulle tracce delle collezioni ducali. Il titolo della conferenza “Recollecta membra” evidenzia il tentativo di ricomporre, seppur in maniera parziale, le raccolte di oggetti preziosi che Vespasiano Gonzaga costituì fino alla sua morte. La mancata successione maschile al Ducato e la precaria situazione politica in cui Sabbioneta cadde dopo quel febbraio di 427 anni fa, fecero sì che Isabella figlia ed unica erede del duca, si trasferisse a Napoli, portando con sé quattordici carri colmi di tappezzerie, argenti e dei quadri più preziosi. Il resto della quadreria e la collezione di pezzi antichi restarono a Sabbioneta fino alle confische asburgiche del biennio 1774-1775. La biblioteca invece fu in parte data in eredità al genero Luigi Carafa e trasferita a Napoli, in parte consegnata ai Serviti e portata nel 1626 nel convento adiacente al Palazzo Ducale. Sartori ripercorrerà la storia di alcuni oggetti appartenuti a Vespasiano Gonzaga delineando così il gusto collezionistico e gli interessi culturali del duca, dipingendo la figura di una personalità eccentrica ed eclettica, forte e volitiva, ma soprattutto devota agli Asburgo padroni d’Europa e alla Chiesa di Roma.

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