Politica

Orlando Ferroni, candidatura di rottura: "Non ho bisogno di un posto in Regione per vivere"

"Io non ho bisogno di essere eletto a tutti i costi - ha spiegato Orlando qualche giorno fa - perché un lavoro che mi sta dando grandissime soddisfazioni ce l'ho a prescindere dalla politica, non ho bisogno di quella per mantenermi"

CASALMAGGIORE – L’hanno accusato un po’ di tutto, in primo luogo di aver ‘cavalcato’ la questione ponte per lanciare la sua candidatura per le elezioni regionali. Una candidatura di rottura: pochissime probabilità di essere eletto, forte stress e una ‘guerra’ con tutti, a partire dai propri ex compagni di viaggio. Perché, come lui stesso raccontava qualche giorno fa, i nemici peggiori sono proprio i compagni di cordata.

Orlando Ferroni prosegue la propria campagna elettorale. A sostenerlo, compatto, il gruppo di Casalmaggiore che fa riferimento a Forza Italia. A quel che ne resta. Il fratello Fabio Ferroni, da sempre forzista, ha rotto in questo frangente con i vertici provinciali: “Non ne sono rimasti di certo contenti, non l’hanno presa bene, qui Forza Italia farà fatica a prendere voti proprio perché l’appoggio ad Orlando è totale. E’ tutto il gruppo casalasco che ne ha appoggiato la candidatura”.

Vabbé, li prenderà la Lista Parisi. Ma non è la stessa cosa: “Quando si è trattato di appoggiare l’idea del ponte provvisorio – spiega Fabio – l’unica soluzione in grado di garantire una certa sicurezza al territorio, tutti anche all’interno di Forza Italia gli hanno voltato le spalle. La scelta di candidarsi in una lista diversa è stata la logica conseguenza”.

Una candidatura di rottura: poche chances di essere eletto. Ma ad Orlando poco importa del futuro. Tanto da ribaltare il discorso, lanciando una pesante frecciata nei confronti di tanti altri candidati. “Io non ho bisogno di essere eletto a tutti i costi – ha spiegato Orlando qualche giorno fa – perché un lavoro che mi sta dando grandissime soddisfazioni ce l’ho a prescindere dalla politica, non ho bisogno di quella per mantenermi. Se la gente vorrà votarmi porterò quello che ho portato qui in Regione, ossia la questione ponte e l’esigenza di risolverla in maniera diversa. Sta avanzando la soluzione più sbagliata per il ponte, quella dell’incerottamento e vi dico come andrà a finire. Quesi soldi destinati dallo stato non basteranno, il ponte incerottato sarà monitorato costantemente dai sensori e al primo colpo di tosse richiuderà. Avremo buttato via dei soldi e intanto, per ovviare al problema, tornerà alla ribalta la questione della TiBre autostradale. A quel punto, ed in mancanza di altre soluzioni, avremo un ponte, ma quello dell’autostrada, per la felicità di tutti”.

Naturalmente la felicità è ironica. A chiosare ancora il fratello Fabio: “Orlando, sulla questione ponte, può guardare tutti negli occhi, ben sapendo quel che ha fatto, e quel che non hanno fatto gli altri. Anche quelli che consideravamo amici, o compagni di partito. Qui c’è gente che si sta facendo campagna elettorale e che non ha alcun interesse per questo territorio. Orlando è l’unico che chiede una soluzione sensata dall’inizio. Il tempo gli darà ragione. Vedrete come andrà a finire l’incerottamento. C’è chi dice che la sua scelta di candidarsi sia stata frutto di un calcolo. Chi lo dice non conosce Orlando. Se ha un’idea in testa, non guarda in faccia a nessuno, e non ascolta nessuno. Proprio come nel suo lavoro. Io so che guarderà tutti, anche i compagni di cordata, negli occhi con un’unica domanda: che hai fatto tu per il ponte di Casalmaggiore? Potranno – e tutti – avere un’unica risposta. Nulla”.

Nazzareno Condina

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