Cultura

Bezzon comandante-scrittore: presentata la sua ultima fatica a conviviale Rotary COP

Bezzon comanda da alcuni mesi la Polizia Locale di Torino, dopo aver ricoperto lo stesso ruolo a Milano e a Varese. Il suo ultimo libro si intitola: “Il manoscritto scomparso di Siddharta” ed è stato presentato alla Clochette.

SOLAROLO RAINERIO – Illustri esponenti della Polizia Locale al ristorante Clochette mercoledì sera, dove Emiliano Bezzon ha presentato il suo ultimo libro giallo, intitolato “Il manoscritto scomparso di Siddharta”, in una conviviale del Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po. Bezzon comanda da alcuni mesi la Polizia Locale di Torino, dopo aver ricoperto lo stesso ruolo a Milano e a Varese.

Ospiti della serata erano tra gli altri Doriana Rossi, comandante della Polizia Locale di Viadana, Silvio Biffi, comandante della Polizia Locale di Casalmaggiore, Gaspare Liuzza, comandante della Polizia Stradale di Casalmaggiore, Luigi Marcone, vicecomandante della Polizia Locale di Mantova, accompagnato dalla segretaria del comandante Carla De Albertis.

Bezzon, introdotto dal presidente del club Marzio Somenzi, ha illustrato il libro incalzato dalle domande di Luigi Fasanelli, presidente aggiunto della Corte di Cassazione. «L’idea di questo libro – ha detto l’autore, che ha al suo attivo due romanzi precedenti scritti a quattro mani – mi è venuta prima di tutto in quanto gran lettore di gialli. Ne ho letti a centinaia, poi ho provato a scriverli, e trovo la dimensione del racconto più affascinante».

Il delitto è ambientato in Valsolda, presso il Lago di Cereso, nome italiano del lago di Lugano. In questa piccola valle Herman Hesse visse e morì. «Mentre visitavo la sua casa vidi quadri che egli dipinse, ed immaginai negli anni Venti lo scrittore che stava dipingendo un acquarello, allontanandosi disturbato da alcuni bambini, salito su una barca senza accorgersi che il manoscritto della sua opera Siddharta, che aveva con sé per le correzioni, era scomparso».

Realtà e finzione si intrecciano, come quando Bezzon racconta di avere incontrato una anziana lettrice che gli ha raccontato di essere presente quando alcuni bambini disturbavano Hesse. Evento improbabile, dato che Siddharta fu pubblicato nel 1922. «Scoprii la Valsolda per caso, è un insieme di piccolissimi borghi ma dalla grande storia, e scrigni d’arte. Vi si trova la casa di Fogazzaro, e altri letterati ci hanno vissuto. E’ un luogo che ispira qualcosa di emotivamente forte». Bezzon è poi entrato nel dettaglio della storia, priva di descrizioni cruenti ma che si basa più sull’intreccio e sull’indagine, incalzato dagli interventi di Fasanelli e dei soci presenti, e mantenendo alta l’attenzione grazie anche alla grande simpatia.

V.R.

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