Sabbioneta, le linee guida Unesco tra passato e futuro. E partono i lavori al giardino gonzaghesco
Una full immersion tra incartamenti e progetti, che riguardano, nel dettaglio, un nuovo piano per i parcheggi e gli accesi, dunque in sostanza una accoglienza migliore dei turisti in arrivo a Sabbioneta. Ma non solo questo...
SABBIONETA – Non è uno strumento amministrativo o politico, non è insomma un Piano di Governo del Territorio o un Piano delle Opere Pubbliche, questo è stato chiarito da subito: ma il Piano di Gestione voluto da Unesco per il sito di Mantova e Sabbioneta, città gemelle per il loro sapore rinascimentale che in ogni angolo richiama la grandezza del sogno di Vespasiano Gonzaga e della sua famiglia, è un passaggio fondamentale per il prossimo decennio, dal 2018 al 2028.
Da qui l’organizzazione, mercoledì tra mattina e pomeriggio, di un’intera giornata di studio spesa in particolare al Teatro all’Antica di Sabbioneta, alla presenza di tutti i soggetti che si occupano di turismo e di rilancio o conservazione del patrimonio artistico: il saluto di Aldo Vincenzi, sindaco della Piccola Atene, ha aperto così una full immersion tra incartamenti e progetti, che riguardano, nel dettaglio, un nuovo piano per i parcheggi e gli accesi, dunque in sostanza una accoglienza migliore dei turisti in arrivo a Sabbioneta. Ma non solo questo, sia chiaro. Dopo di che è seguito il dibattito con Paola Falini, direttore scientifico del Piano di Gestione Unesco, tra le prime protagoniste attive.
Ricordiamo che peraltro la cittadina virgiliana al confine con il Casalasco ha vissuto, giusto un anno fa, un passaggio epocale, affidando la gestione del turismo e una delle società con maggiore esperienza e successo in Italia, ossia la Società Cooperativa Culture di Venezia, che già gestisce i principali monumenti del Belpaese. Peraltro sempre a Sabbioneta l’intenzione del comune è quella di spostare l’Info point, ex Iat, al palazzo del Cavalleggero, dando così ulteriore lustro e risalto alla porta principale d’accesso della città, in pieno spirito rinascimentale.
A preparare gli incartamenti nell’incontro di mercoledì è stata la Dynamoscopio, agenzia di Milano specializzata in questo settore, mentre le due riunioni, tra mattina e pomeriggio, hanno analizzato la qualificazione degli spazi e dei collegamenti urbani, tra piazze storiche, spazi pubblici e aree verdi, e la creazione di filiere del valore connesse al marchio Unesco.
A proposito poi di recupero e valorizzazione del patrimonio, sono partiti nelle scorse ore, volute dal comune e finanziate da un bando di Regione Lombardia con contribuito pari al 50% (148mila su 296mila euro), i lavori di riqualificazione del giardino di Palazzo Giardino, così come lo aveva ideato Vespasiano. Un modo recuperare un luogo che dalla fine dell’Ottocento, quando venne destinato ad ortaglio, pur non dimenticato, aveva perso decisamente il fascino di un tempo che presto tornerà.
Giovanni Gardani