Cronaca

Otello Savini, il ricordo di Roberto Adorni: "Un pezzo di storia che se ne va"

carattere estroverso, sempre di buon umore, con la battuta pronta, e quell'inconfondibile accento della bassa Reggiana mai abbandonato

CASALMAGGIORE – Un pezzo di storia della città che se ne va. La morte di Otello Savini, storico barbiere della Casalmaggiore che fu, ha acceso i ricordi di tanti. Molte manifestazioni di cordoglio, giunte anche in redazione.

Tra le parole dette, un merito particolare va a Roberto Adorni. Suo il ricordo che condividiamo con i lettori: “Un’altra ‘figura storica della Casalmaggiore che fu’ che se ne va – scrive – come non ricordare i profumi della sua bottega, quei prodotti ‘strettamente da barbiere’ che aveva solo lui, quell’inseparabile camice bianco, con pettine e forbici ordinatamente nel taschino, e le schedine del totocalcio dei concorsi già passati, usate per il sapone residuo, dopo la rasatura…

Si rischia sempre di cadere nella retorica, quando si ricorda una persona che ci lascia, ma nel caso di Otello non posso non scrivere che, assieme al dispiacere per aver appreso la notizia, mi è uscito subito un sorriso, andando indietro di alcuni anni e rivedendolo con quel suo carattere estroverso, sempre di buon umore, con la battuta pronta, e quell’inconfondibile accento della bassa Reggiana mai abbandonato nonostante i tanti anni trascorsi a Casalmaggiore…

rivedendolo in quelle innumerevoli passeggiate sull’argine col suo piccolo cagnolino, allorché veniva notato da mio padre, suo grande amico, il quale cominciava a far delle battute sarcastiche sulle dimensioni del suo fedele compagno di camminate: io attendevo, quando presente, la risposta di Otello, così proseguiva il susseguirsi delle esilaranti battute dell’uno e dell’altro…

“Sai perché quando viene in bottega tuo papà lo faccio pagare di più?” mi disse una volta, dopo essere stato ancora una volta preso in giro per il cane da quest’ultimo… “perché mi devo impegnare più del solito a cercare quei pochi capelli che ha in testa per tagliarglieli”… gli piaceva scherzare, e anche se non diceva niente, quella sua espressione unica bastava a rendertelo simpatico…

ero ancora un bambino, era inizio primavera: un pomeriggio andai, anzi, mi mandarono da Otello per dare dignità a quel cespuglio ispido e ingovernabile che avevo in testa all’epoca… iniziò il “restauro”, stette in silenzio per qualche minuto un po’ serioso, poi esclamò: “Ah, Roberto, che sbadato, mi stavo quasi dimenticando… è passata un attimo tua nonna in negozio, mi ha detto di andare da lei che c’è un pacco per te da ritirare”… nella mia ingenuità di bambino presi per buono quanto dettomi, finito il taglio corsi da mia nonna curioso di sapere del pacco e di cosa si trattava… “Ma quale pacco? Qui non c’è nessun pacco! Ma chi te lo ha detto?” mi disse, tra l’allibito e il divertito la mia povera nonna che aveva già intuito qualcosa… “Me lo ha detto Otello, sono appena stato là”… mia nonna allargò le braccia, scosse la testa e si mise a ridere… “Guarda il calendario, oggi è il primo di aprile, ti ha fatto lo scherzo del pesce, ocone!”

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