Ambiente

Bracconaggio ittico, al via da sabato il nuovo regolamento regionale

"Da oggi in tutti fiumi, chi usa una rete, commette un illecito che prevede la confisca della barca e di tutte le attrezzature utilizzate per l’attività illegale" spiega l'assessore regionale Fava.

MANTOVA – Il fermo presso la zona del Parco del Mincio di tre bracconieri che con sé avevano ben 36 quintali di pesce non poteva passare inosservato anche nella zona dell’Oglio Po, terra di fiume e che dunque convive spesso con questo problema. Da Gianni Fava, assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia arriva poi, oltre al commento, anche una novità interessante.

“Ricordo che da oggi (sabato, ndr) è entrato in vigore il nuovo regolamento sulla pesca regionale ed è vietato l’utilizzo delle reti a qualsiasi soggetto, anche se sono pescatori professionali, in tutte le acque lombarde, con l’esclusione dei grandi laghi – ha precisato l’assessore Fava -. Da oggi in tutti fiumi, chi usa una rete, commette un illecito che prevede la confisca della barca e di tutte le attrezzature utilizzate per l’attività illegale”.

La Provincia di Mantova era l’unica che aveva dichiarato illegale l’utilizzo delle reti nel bacino del Po, divieto che oggi è esteso a tutti i fiumi della Lombardia. “Auspichiamo che quanto è stato fatto per la zona lombarda del Po – ha detto Fava – venga esteso anche alla zona piemontese, emiliana e veneta del Grande Fiume”. La repressione del bracconaggio ittico è fondamentale sia sotto il profilo della sicurezza alimentare, per evitare il rischio di mettere in commercio prodotti pericolosi per la salute, sia sul piano ambientale, per proteggere i fiumi e le acque interne. Fava ha approfittato dell’occasione per ringraziare gli Agenti della Provincia di Mantova e i volontari della Fipsas e del parco del Mincio per la brillante operazione.

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