Marconi, riscaldamento in tilt, un genitore accusa: "Difetto di comunicazione"
"A differenza di tanti genitori che non hanno gradito l’atteggiamento da parte della dirigenza scolastica, ma non si espongono poi più di tanto, io mi sento di farlo"
CASALMAGGIORE – Un difetto di comunicazione ed una modalità d’azione che non ha soddisfatto i genitori. A scriverci – a seguito della rottura dell’impianto di riscaldamento nella scuola dell’infanzia Marconi – un genitore. Si firma, nome e cognome, ma chiede di mantenere l’anonimato a tutela del figlio.
“Sono un genitore di un bimbo che frequenta la scuola dell’infanzia Marconi di Casalmaggiore – scrive – e vi contatto a seguito del vostro articolo relativo al guasto all’impianto di riscaldamento della scuola .
Vi chiedo anticipatamente a tutela di mio figlio di poter mantenere l’anonimato. Ci tenevo a fare alcune puntualizzazioni, secondo me molto rilevanti, perché contrariamente a quanto riportato nel vostro articolo, non è vero che i genitori sono stati avvisati verbalmente del problema ma bensì solo alcuni sono stati avvisati verbalmente ed è stato chiesto loro di fare il passaparola con gli altri genitori poiché la scuola non poteva assumersi ‘il carico’ di comunicazioni da inoltrare… pertanto nessuna comunicazione ufficiale scritta, telefonica, via sms o altro è partita dalla scuola nella giornata di lunedì 22 gennaio.
Mi risulta – dato che mi sono confrontato con diversi genitori – che i bambini abbiano mangiato con le giacche nello spazio mensa nonostante il guasto non fosse ancora stato sistemato, e successivamente siano stati portati nello stabile delle scuole elementari.
Alle ore 16 quando sono andato a prendere mio figlio, tutti i bambini erano nel salone centrale della scuola dell’infanzia con addosso giacche, cappelli e sciarpe…mah?! Ora, appurato che un guasto può succedere, la mia domanda è perché i genitori non hanno ricevuto nessuna comunicazione ufficiale dalla scuola o una richiesta di prelevare i figli anticipatamente dal momento che il guasto era più importante di quanto potesse sembrare in un primo momento?
E ancora visto che già in altra occasione e per altre ragioni la stessa dirigente aveva ammesso che comunque gli spazi a disposizione rispetto al bacino di utenza sono utilizzati completamente, il trasferimento dei bambini nello stabile delle scuole elementari è stato fatto in sicurezza, vale a dire che in condizione di emergenza tutto sarebbe stato gestibile “secondo le procedure”?
Vorrei porre anche la questione a livello di amministrazione comunale, visto che comunque mi risulta che altri sindaci in caso di criticità dispongono la chiusura delle scuole, come mai almeno non sono stati inoltrati sms per avvisare (visto che comunque i numeri dei genitori sono a disposizione per la contabilità del servizio mensa)?
A differenza di tanti genitori che non hanno gradito (e uso un eufemismo) l’atteggiamento da parte della dirigenza scolastica, ma magari non si espongono poi più di tanto, io mi sento di fare pubblicamente queste affermazioni e solo la tutela di mio figlio mi impone l’anonimato.
In attesa di riscontri dalle parti citate, e ringraziandovi per l’attenzione porgo cordiali saluti”.
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