Cultura

"Le additiones agli statuti di Viadana" 10° dei Quaderni della Società storica viadanese

Le Additiones sono documenti che furono inseriti nel codice degli Statuti in uso presso la Comunità perché riportavano normative che integravano o modificavano gli Statuti stessi. Si presentano a volte sotto forma di decreto, ma più spesso di lettera inviata al governatore di Viadana dal marchese, poi duca, di Mantova o dai suoi funzionari.

VIADANA – Se risulta chiaro, ma non così scontato che senza dialogo non c’è cultura, il libro presentato il 10 dicembre scorso, “Le additiones agli statuti di Viadana (1430 – 1724)”, decimo numero della collana “Quaderni della Società Storica Viadanese”, ne è una precisa dimostrazione, perché è l’ennesimo frutto del lavoro e del dialogo della “Commissione Statuti”, un gruppo costituitosi in seno alla Società Storica, di persone che, da diversi anni, collaborano al fine di pubblicare le fonti per la storia del Viadanese e per fornire agli specialisti, ma anche ai semplici appassionati di storia locale, nuovi argomenti di studio e riflessione. Nelle pagine della rivista «Vitelliana» e dei «Quaderni», i contributi pubblicati sono ormai diversi, ora si aggiunge, con l’edizione integrale e critica delle Additiones agli Statuti, un ulteriore importante tassello.
Le Additiones sono documenti che furono inseriti nel codice degli Statuti in uso presso la Comunità perché riportavano normative che integravano o modificavano gli Statuti stessi. Si presentano a volte sotto forma di decreto, ma più spesso di lettera inviata al governatore di Viadana dal marchese, poi duca, di Mantova o dai suoi funzionari. Le disposizioni coprono l’arco temporale che va dal 1430 al 1724 e testimoniano la fitta corrispondenza tra Mantova e Viadana, il tentativo di aumentare l’influenza del potere centrale sulla periferia e il rapporto privilegiato di quest’ultima con i sovrani.
Per quanto concerne il contenuto, è possibile individuare diverse aree tematiche: il governo delle acque, la giustizia, il governo del territorio, con l’imposizione di dazi e imposte, ma anche questioni più locali e propriamente “viadanesi”. Con gli stessi atti si potrebbero evidenziare le varie classi sociali, i funzionari che amministravano la Comunità, ma anche le attività economiche legate al centro e al territorio, gli elementi dell’urbanistica cittadina e sempre e comunque la vita, nel suo scorrere quotidiano, e l’agire di una Comunità che ha abitato e vissuto edifici e territorio e che in vario modo, nel corso del tempo, si è rapportata con le istituzioni locali e superiori.
L’edizione delle Additiones costituisce la parte più corposa del volume, ma occorre segnalare l’importante Introduzione nella quale i Curatori mettono in luce la presenza e l’uso nel corso del tempo di diversi codici statutari e ne individuano uno non ancora reperito. Seguono indicazioni sui notai e la registrazione degli atti nei codici, le tipologie degli atti, il rapporto tra il codice e gli Statuti (qui pubblicato) e il Libro Rosso riportante i diritti della Comunità. Completano l’edizione diverse tabelle esplicative, accurati Indici (cronologico, degli argomenti, dei tipi di provvedimenti, delle autorità emananti, dei notai, gli imprescindibili onomastico e toponomastico) e una preziosa Bibliografia.
La Prefazione, infine, non si limita a presentare il libro, ma fornisce anche un breve inquadramento storico per capire in quale contesto nascono le Additiones e indaga l’identità del redattore del codice degli statuti, cercando di comprendere l’ambito culturale della Viadana di fine Cinquecento del quale il copista faceva parte, così come il redattore di uno degli atri codici noti, il poeta Alessandro Battaglia, del quale viene tratteggiata la biografia.

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