Economia

Case vacanze e affitti da privati, c'è il codice identificativo: soddisfatta ConfCommercio

Secondo quanto richiesto dal sistema regionale di Confcommercio, il codice equivarrà al numero di protocollo rilasciato dal Comune al momento della comunicazione di inizio attività ricettiva/locativa.

Il Consiglio Regionale ha introdotto (attraverso una modifica alla normativa vigente), il ‘Codice identificativo di riferimento’ per gli annunci turistici di case vacanza e affitti tra privati. Un risultato che accoglie le istanze di Confcommercio e degli albergatori, in particolare quelli dell’area metropolitana.

“Con il Codice identificativo la Lombardia – commenta la presidente provinciale del gruppo Albergatori Confcommercio Alessandra Cattaruzzi – si aggancia al trend di regole europeo ed internazionale che permette uno sviluppo sano e corretto di un fenomeno in evoluzione – quello della sharing economy – con importanti riflessi economici e sociali”. Vogliamo sottolineare, continua la dirigente Confcommercio che “Con il Codice identificativo ci saranno più garanzie per i turisti che avranno un prodotto ricettivo in linea con gli standard indicati dalla legge regionale. E, in generale, i cittadini si sentiranno più sicuri perché l’attività extralberghiera sarà più trasparente e verificabile”.

“L’introduzione del Codice identificativo rappresenta un ulteriore punto di forza per contrastare l’abusivismo e agevolare i Comuni nei controlli degli annunci, online e offline, di turismo in appartamento” commenta in una nota ufficiale Renato Borghi, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia. “Ringraziamo le forze politiche: hanno colto la sensibilità espressa anche dai nostri operatori che rispecchia i contenuti di una nuova legge sul turismo all’avanguardia fortemente voluta dall’assessore Mauro Parolini. Siamo certi – prosegue Borghi – che con questo ultimo tassello, che completa il positivo lavoro normativo, di programmazione e sviluppo attuato dalla Regione in questa legislatura, si realizzeranno tutte le condizioni per un’offerta turistica ancora più di qualità e per un mercato trasparente nell’interesse degli oltre sedici milioni di turisti che ogni anno visitano la Lombardia”.

“Confcommercio, con le sue competenze e professionalità – conclude il documento –  ha voluto aiutare le istituzioni ad inquadrare correttamente questo fenomeno e prendere le decisioni più adeguate ed opportune. L’approvazione del Codice identificativo per gli appartamenti turistici è un esempio efficace di questa collaborazione con le istituzioni per promuovere e sviluppare un turismo nel rispetto delle regole e, in sicurezza e armonia, compatibile con lo sviluppo del territorio”.

“La sharing economy dev’essere affidabile e sostenibile per tutti. Ci sorprende apprendere che Airbnb considera questo Codice inutile ed un ostacolo per l’ospitalità in appartamento. A San Francisco lo stesso fondatore della famosa community on line aveva sollecitato a registrarsi e ad adeguarsi alle leggi” commentano Nicola Dal Dosso di ConfCommercio Mantova e il presidente degli albergatori Gianluca Bianchi. Ma è anche lo stesso comparto della ricettività extralberghiera ad applaudire al provvedimento: “Il nuovo codice identificativo per gli appartamenti turistici è uno strumento prezioso per isolare chi fa ricettività al di fuori dalle regole. B&b e cav sono tipologie di ospitalità alternative all’hotel, ma non per questo possono bypassare la normativa, anzi. Il nostro obiettivo è quello di offrire un servizio di qualità all’insegna della professionalità che completi l’offerta turistica mantovana. Bene quindi che si escludano le attività improvvisate ed illegali” dichiara la presidente dell’Associazione b&b e strutture extralberghiere Teresa Bustaffa.

Secondo quanto richiesto dal sistema regionale di Confcommercio, il codice equivarrà al numero di protocollo rilasciato dal Comune al momento della comunicazione di inizio attività ricettiva/locativa, e, al fine di adeguare gli annunci esistenti e gli strumenti di intermediazione alla nuova normativa l’entrata in vigore del nuovo obbligo sarà a partire dal 1° luglio 2018.

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