Economia

Pomodoro da Industria, approvato il programma triennale 2018-2020 dell'OI

Scopo dell’operato dell’OI è quello di rafforzare la posizione competitiva del sistema produttivo del pomodoro del Nord Italia favorendo il confronto, il coordinamento e la cooperazione tra i soggetti della filiera.

Ci sono importanti novità nel programma triennale delle attività 2018/2020 dell’OI Pomodoro da industria del Nord Italia. L’OI, dalla prossima campagna, supporterà l’attività di programmazione produttiva della filiera, incrementerà il proprio impegno in ambito di ricerca, avrà maggior capacità di intervento in caso di emergenze e valorizzerà ulteriormente la produzione del Nord Italia.

Il via libera dell’assemblea

Il via libera alla pianificazione, che comprende ed amplia gli obiettivi del precedente piano 2015/2017, è giunto dall’assemblea dell’OI, l’Organizzazione Interprofessionale che raggruppa tutti gli operatori – parte agricola e parte industriale – della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia svolgendo le attività che l’Unione Europea ritiene proprie di un’Organizzazione Interprofessionale.
L’assemblea si è aperta con l’apprezzamento da parte dei soci per l’attività svolta dall’OI nel corso del triennio 2015/2017, ritenuta una base solida dalla quale partire per raggiungere nuovi traguardi, ancor più ambiziosi, in un quadro generale nel quale all’OI è stata confermata piena fiducia nel ruolo di garante tra gli associati e di punto di riferimento per la governance dell’intera filiera.

Il supporto per la programmazione produttiva

Quello che faremo in più rispetto al passato – spiega il presidente dell’OI Tiberio Rabboni – sarà, su richiesta dei soci, elaborare i dati necessari nella fase di programmazione delle superfici da coltivare e delle quantità di materia prima da trasformare in vista della stipula del Contratto quadro d’area e dei successivi contratti di fornitura ed impegni di conferimento. In sostanza l’OI, che resterà comunque fuori dalla trattativa per la determinazione del prezzo, non essendo questa un’attività di sua competenza, raccoglierà i dati relativi alle intenzioni di coltivazione delle Op (organizzazioni di produttori) e di trasformazione della componente industriale, sulla base delle condizioni di mercato della campagna precedente. Questi dati saranno elaborati in modo da ottenere un valore aggregato ed anonimo che sarà messo a disposizione degli associati, che potranno così prendere in sede di contratto quadro, al di fuori dell’OI come previsto dalle norme, le decisioni per la campagna 2018 sulla base di elementi analitici ed oggettivi”.
Confermato, poi, il compito di verificare gli impegni presi dalle parti in base al Contratto quadro e alle Regole condivise. “Anche qui c’è un’importate novità – aggiunge Rabboni – visto che qualora il Contratto quadro, in fase di definizione tra parte agricola ed industriale, prevedesse accordi dedicati alla produzione biologica, che come noto è in forte espansione, l’OI potrà svolgere le necessarie verifiche anche per questo comparto produttivo”.

L’impegno sul fronte della ricerca

Sarà incrementato l’impegno per il coordinamento di attività di ricerca e sperimentazione. “Cercheremo nuove forme di collaborazione e di confronto con altri enti – specifica Rabboni – in primis con il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, che opera anche relativamente al settore del pomodoro. Sarà interessante ed utile per tutta la filiera confrontarsi sull’attività di ricerca che sia l’OI, in particolar modo in merito alle prove varietali, che il Crea stanno svolgendo”.
In agenda c’è anche uno studio sistematico sui costi di produzione della filiera del Nord Italia in modo che sia possibile compiere un raffronto con le altre filiere del pomodoro da industria nel mondo al fine di capire quali sono le differenze, dove l’OI sta facendo bene e dove sarebbe invece necessario migliorare.

L’impegno in caso di emergenze

L’OI potrà attivarsi in caso di emergenze o problematiche straordinarie riguardanti la filiera. L’Organizzazione potrà ricorrere a specifici strumenti – come accaduto nel corso del 2017 con l’istituzione di un fondo straordinario per anticipare gli indennizzi previsti per agricoltori colpiti dalla batteriosi Ralstonia Solanacearum – grazie ai quali poter intervenire in un contesto di emergenza per poter mitigare le problematiche.

Valorizzazione delle produzioni

Proseguirà l’impegno nello sviluppare progettualità, anche grazie a forme di finanziamento pubblico, per valorizzare e promuovere le produzioni dell’area del Nord Italia. “Ci impegneremo – conclude Rabboni – a fornire le informazioni e svolgere le ricerche necessarie per innovare, razionalizzare, migliorare e orientare la produzione, la trasformazione e la commercializzazione di prodotti più adatti ai fabbisogni del mercato e ai gusti e alle aspettative dei consumatori comunicando anche il valore della sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle nostre produzioni”.

PROFILO OI POMODORO DA INDUSTRIA NORD ITALIA

L’OI Pomodoro da Industria del Nord Italia è un’Organizzazione Interprofessionale interregionale, senza scopi di lucro, che raggruppa i soggetti economici della filiera del pomodoro prodotto e trasformato nel Nord Italia: nello specifico nelle regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella provincia autonoma di Bolzano. In quest’area, nel 2017, sono stati coltivati 36.707 ettari di pomodoro con il coinvolgimento di circa 2mila produttori agricoli (raggruppati in 14 Op, organizzazioni di produttori) e 28 stabilimenti di trasformazione (facenti capo a 21 diverse imprese) per la lavorazione di circa 2,7 milioni di tonnellate di pomodoro grazie alle quali è stato possibile produrre concentrati, polpe e passate. Scopo dell’operato dell’OI è quello di rafforzare la posizione competitiva del sistema produttivo del pomodoro del Nord Italia favorendo il confronto, il coordinamento e la cooperazione tra i soggetti della filiera.

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