Cronaca

Ponte, da San Secondo a Rivarolo: "Situazione assurda, sono sempre più incazzato"

"Mi devo recare spesso a Rivarolo del Re perché mia madre ormai vedova da tempo vive da sola e la sua salute non è più quella di un tempo. Il ponte per me è vitale"

Foto: Cristiano Antonino

SAN SECONDO PARMENSE – Da San Secondo Parmense a Casalmaggiore. Per Rinaldo Nicocelli anche lavorare – dopo il 7 settembre del 2017, data che ricorderà a lungo – è diventata un’impresa.

“Mi sono trasferito da Rivarolo del Re a San Secondo Parmense dopo il matrimonio. Lavoro presso la Marcegaglia a Casalmaggiore da tanti anni. La mia vita è cambiata con la chiusura del ponte. Da 20 min di tragitto casa/lavoro sono passato a 50 minuti se non c’è traffico. Il Ponte di San Daniele Po è a senso unico alternato. Oltre al rincaro economico per il gasolio usato, devo mettere in conto anche l’usura dell’auto e il tempo prezioso che questo disagio ruba alla mia vita”.

Rinaldo ha pure fatto qualche calcolo: “Sono sempre più incazzato – spiega – da 42 km al giorno sono passato a 84 km al giorno. 10920 km invece di 5460 km. Soldoni alla mano questi 5460 km in più, per una media di 18 km/lt a 1.38 €/lt mi sono venuti a costare 418€! A chi mi devo rivolgere per il rimborso? Chi devo insultare per sentirmi meglio? Il problema è che la soluzione è ancora lontanissima per me e per centinaia di pendolari che non possono utilizzare il treno”. Nessun rimborso, e nessun incentivo è al momento previsto per i disagi da prolungato pendolarismo. Dubitiamo che ve ne saranno in futuro.

Non è solo un problema di soldi, ma di tempo, e di affetti. “Mi devo recare spesso a Rivarolo del Re perché mia madre ormai vedova da tempo vive da sola e la sua salute non è più quella di un tempo. Il ponte per me è vitale, scandisce i tempi della mia vita, è assurda questa situazione. L’immobilismo è totale”.

Anche a lui qualcuno sta ‘rubando’ soldi – e quel che è peggio – il tempo. Che è tempo degli affetti, del relax, delle passioni e della famiglia. Nessuno glieli restituirà nella repubblica delle banane. Alla fine è sempre e comunque il cittadino a pagare. Le colpe degli altri che dovrebbero rappresentarlo.

Nazzareno Condina

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