Cronaca

Italia Nostra a Trenord e Rfi: "Intendete fare qualcosa o i contratti non contano?"

"Trenord dovrebbe rappresentare il trasporto pubblico su rotaia nelle regioni più avanzate dell’Italia: comprendendo tra queste Emilia-Romagna e Lombardia, ne converrete. Cosa vogliamo fare? Vogliamo continuare su questa pessima strada, visibile e denunciabile da tutti?".

COLORNO – Stavolta a prendere carta e penna (anzi tastiera e computer) è stato Alberto Padovani, presidente di Italia Nostra, sezione Colorno e Bassa Est parmense. La sua missiva è stata spedita a Barbara Morgante e Cinzia Farisè, rispettivamente presidente e ad di Trenord, oltre che a Maurizio Gentile, Ceo di Rfi.

“A seguito di continue segnalazioni di disservizi, di un’ampia documentazione riscontrabile tramite rassegna stampa dei quotidiani locali, di un’ulteriore documentazione riscontrabile sui social network – scrive Padovani – si sottolinea con profonda amarezza una situazione insostenibile sulla tratta Parma-Brescia, da Voi gestita. La situazione, già grave da tempo, tanto da far meritare alla tratta in oggetto il podio nella classifica poco desiderabile nel sondaggio di Legambiente sulle peggiori tratte ferroviarie in Italia, è peggiorata dal momento della chiusura del ponte di Casalmaggiore, con relativo aumento del flusso dei pendolari. Un’assurdità, se consideriamo che tale aumento dovrebbe e potrebbe essere per Voi un aumento di fatturato, tale da motivare un incremento degli investimenti. Invece, le segnalazioni parlano di corse che saltano, con avvisi tardivi, e relativi gravi disagi per singoli lavoratori e famiglie. Ci riferiamo in particolare alla lettera inviata dal Comitato TrenoPonteTangenziale, in data 5/1/2018, contenente l’elenco dettagliato delle corse soppresse e cancellate, a partire da novembre 2018. Ovvero con il ponte già chiuso”.

“Altre segnalazioni (con post accompagnati da foto inequivocabili) parlano di stazioni allo sbando – prosegue Padovani – con biglietterie automatiche non funzionanti, senza ombra di personale: una situazione inaccettabile per un Paese civile come l’Italia, che genera continui disservizi e malfunzionamenti. Trenord dovrebbe rappresentare il trasporto pubblico su rotaia nelle regioni più avanzate dell’Italia: comprendendo tra queste Emilia-Romagna e Lombardia, ne converrete. Cosa vogliamo fare? Vogliamo continuare su questa pessima strada, visibile e denunciabile da tutti? Crediamo che sia anche per Voi fonte di amarezza e di conseguente impegno a rendere più dignitoso il servizio, corrispondendo per altro a precisi obblighi contrattuali con gli utenti. O ci stiamo solo illudendo? A fronte di questa situazione drammatica, quali sono le azioni che state intraprendendo? Ci saranno aumenti di corse nella tratta in oggetto, vista l’assoluta necessità? Cesseranno i ritardi e i disservizi? Saranno fatti interventi per rendere almeno dignitose le stazioni? Ringraziando per la risposta, vogliate comprendere la franchezza del mio intervento”.

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